«Dacci l'auto o ti ammazziamo», notte di paura per un notaio

La polizia davanti all'abitazione del professionista
Le pistole puntate in faccia, il terrore che si dipana in istanti che sembrano lunghissimi. E la certezza di trovarsi di fronte a due malviventi pronti a tutto....

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Le pistole puntate in faccia, il terrore che si dipana in istanti che sembrano lunghissimi. E la certezza di trovarsi di fronte a due malviventi pronti a tutto. L’impressione è che la rapina messa a segno ai danni di un notaio, ieri sera, sia stata pianificata per bene. E che i banditi siano andati a colpo sicuro. Il risultato è che il colpo è andato a buon fine: i due sono saliti sull’auto e si sono dileguati. Lasciando il malcapitato con una scia di paura difficile da lasciarsi alle spalle.

La rapina si è verificata ieri sera, intorno alle 21.30, in viale Aldo Moro, nei pressi della clinica Petrucciani, in un tratto di strada che, peraltro, non è nemmeno particolarmente buio.

La vittima è il notaio Alessandro Perrone, che era all’interno della sua Audi A5 ed era praticamente arrivato a casa. È infatti sceso dall’auto giusto il tempo necessario per aprire il cancello che immette nel vialetto d’ingresso alla villa di famiglia. Proprio nel momento in cui ha messo il piede fuori dall’abitacolo, i due uomini incappucciati si sono avvicinati. Gli hanno puntato le pistole al volto e senza dargli nemmeno il tempo di pensare, sono saliti in auto e sono fuggiti.
Terrorizzto per quanto accaduto, il professionista è salito in casa - nella vettura, infatti, era rimasto anche il telefonino - e ha chiamato la polizia per avvisarla di quanto appena accaduto. Dalla centrale operativa della questura sono state diramate le informazioni relative all’auto, un’Audi A5 di colore blu. Le pattuglie della sezione Volanti si sono quindi messe alla ricerca dei banditi, percorrendo alcune strade nel tentativo di intercettarli. Ma fino alla tarda serata di ieri, non c’era nessuna traccia. I rapinatori avevano anche spento - o molto più probabilmente gettato via - il telefonino ritrovato nell’abitacolo, per evitare di essere rintracciati.

Ma c’è un altro dettaglio che può giocare invece a favore degli investigatori: l’auto, infatti, è dotata di un dispositivo satellitare, di quelli utilizzati da alcune compagnie assicurative per monitorare il chilometraggio della vettura. Attraverso di esso, sempre che i malviventi non se ne accorgano e non si fermino a toglierlo, potrebbe essere possibile rintracciare l’Audi. Mentre alcune pattuglie erano sulle tracce dei rapinatori, un’altra auto della polizia si è recata in viale Aldo Moro, a raccogliere la testimonianza della vittima ed esaminare la scena del crimine, in cerca di qualche elemento utile alle indagini. L’uomo, particolarmente scosso, ha raccontato le varie fasi della rapina. Ha spiegato di essersi fermato sulla rampa d’accesso al garage e di essere sceso unicamente per aprire il cancello. Istanti che sono stati fatali. Perché proprio in quel momento si sono fatti vivi i malviventi.


È probabile che i due stessero tenendo d’occhio da tempo il notaio, per studiarne i movimenti e individuare il momento giusto per entrare in azione. Quel che è certo è che sono bastati pochissimi istanti per impossessarsi dell’auto e scappare. Ora sulle loro tracce ci sono gli agenti della questura di Lecce.



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Quotidiano Di Puglia