​"La storia siamo ahinoi", al Paisiello un viaggio nella musica

"La storia siamo ahinoi", al Paisiello un viaggio nella musica
Un beat accelerato, una distorsione come una fiammata di luce in un pomeriggio tranquillo, il riff di una chitarra sentito una volta e mai più dimenticato. La storia delle...

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Un beat accelerato, una distorsione come una fiammata di luce in un pomeriggio tranquillo, il riff di una chitarra sentito una volta e mai più dimenticato. La storia delle persone e quella di intere epoche sono scritte nella musica suonata, ballata, scambiata e condivisa, un tempo costruttore di emozioni e di senso che resta malgrado gli anni che passano, le vite che cambiano, i sogni assoluti di gioventù che diventano grandi. Così, anche quest'anno "La storia siamo ahinoi", la manifestazione ideata da Beppe Elia e organizzata per l'ottava edizione con la collaborazione di Max Vigneri, torna a raccontare gli anni d'oro di una generazione attraverso le band protagoniste del tempo.


E dopo essere transitate per ville private e parchi, tornano a guadagnare un vero palcoscenico, quello del Teatro Paisiello, che ospiterà l'evento stasera, sabato, alle 20 (ingresso 5 euro). A presentare la serata con Elia e Vigneri anche il giornalista Raffaele Gorgoni.

La manifestazione prende corpo dall'omonimo libro di Beppe Elia (Città futura edizioni) che traccia una panoramica delle band e dei locali che hanno segnato il cambiamento della cultura giovanile nel Salento.

«La storia comincia a metà anni Sessanta - racconta Beppe Elia - quando spunta fuori una moltitudine di "complessi", come si chiamavano allora, che riprende le cose che si vedono in tv, dai Dik Dik ai Rocks, fino ai Beatles che arrivano a scombinare tutto. Contribuiscono anche alcuni locali, come il Matusa Beat di Gallipoli, da cui passano tra gli altri Little Tony, il Banco del mutuo soccorso, i Delirium di Ivano Fossati, o la Capannina di Torre Rinalda, dove si esibivano i leccesi Adriano e i Profeti, allora famosi in tutta Italia. Tutti questi, subito emulati dai nostri che si esibiscono in feste e veglioni. La differenza la fa però la generazione successiva - continua - quella dell'"immaginazione al potere", che comincia ad essere autrice di musiche e testi. Oltre ai locali, ci si incontra anche nelle molte cantine leccesi e naturalmente al negozio di dischi La Greca, il primo che porta a Lecce la musica rock. Poi arrivano posti nuovi, Le Caveaux nel capoluogo e il Tam Tam di Tricase, in cui si fa jazz».

Quattro le band degli "irriducibili" che torneranno ad esibirsi al Paisiello, con i ragazzi di allora accompagnati in qualche caso da quelli di oggi, i figli cresciuti a pane e musica: Evening Class Jazz con Giovanni Gallucci, Gianni Falcicchia, Antonio Silvone, Gianni Febbo, Eugenio Romita; i Forum con Josh Chiriatti, Claudio Perrone, Mario Manfreda, Andrea Giannone, Bianca Berry Chiriatti; Max Vigneri che si esibirà accompagnato da Josh Ciriatti, Carlo Starace, Gianni Gallucci, Gianni Falcicchia, Claudio Perrone; i Four Friends con Cesare  De Fiore, Paolo Cesano, Maurizio Manca, Roberto Maruccia, Federica Cesano, e infine "special guests" gli Anima Lunae di Beppe Elia.

E a dare un volto a ricordi e note, le foto della Lecce anni Settanta a cura di Filippo Montinari. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia