Allarme sicurezza nei reparti dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. A lanciarlo sono medici e infermieri attraverso il sindacato Fsi-Usae, i cui dirigenti hanno...
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Stando a quanto riferito dai dipendenti del “Fazzi” ai sindacalisti e poi da questi riportato nella lettera, infatti, la notte tutti i reparti dell’ospedale di Lecce si trasformerebbero in una sorta di “terra di nessuno”, dove per i malintenzionati sarebbe facile entrare e rovistare tra armadi e cassetti per portare via ai pazienti e agli stessi medici gli oggetti di valore.
Sempre stando ai racconti contenuti nella lettera-denuncia, i furti sarebbero all’ordine del giorno e non si conterebbero nemmeno più. «Si segnalano - scrivono il segretario provinciale Fsi-Usae Francesco Perrone e il dirigente sindacale del “Fazzi” Rocco Cannazza - i continui furti nei confronti di pazienti ed operatori del “Vito Fazzi” durante le ore notturne. I vari reparti sono frequentati in particolare da zingari, zingare ed extracomunitari che vagano da una unità operativa all’altra alla ricerca di possibili bottini di refurtiva da portare a casa».
E anche all’esterno delle torri ospedaliere, ma sempre nel recinto della struttura, la situazione non sarebbe migliore: «È successo - si legge ancora nella nota - che un dipendente finito il proprio turno di notte e ritornando sul posto dove aveva parcheggiato la propria auto ha ritrovato la stessa (fortunatamente) senza le quattro gomme e relativi cerchioni».
La paura è tanta, perché nei casi in cui il personale dell’ospedale ha provato ad avvicinare gli estranei e a chiedere conto della loro presenza nei reparti, ha finito per ricevere minacce o addirittura aggressioni. Il problema sarebbe la mancanza di vigilantes o operatori addetti alla sicurezza. Solo il Pronto Soccorso - per la sua natura di “reparto di frontiera” ha a disposizione un vigilante - che in caso di necessità si sposta anche negli altri reparti. Ma evidentemente questa presenza, a cui si aggiungono le guardie giurate che presidiano l’ingresso, non basta a rasserenare gli animi dei dipendenti dell’ospedale.
Da qui, la richiesta indirizzata in primo luogo al nuovo direttore generale della Asl, Ottavio Narracci: «Pertanto, alla luce di quanto sopra, tenendo conto che tutto il personale dipendente deve cercare di operare con la garanzia di poter essere tutelati con la massima sicurezza nelle ore notturne nel proprio luogo di lavoro al fine di fornire la migliore assistenza possibile ai pazienti ricoverati o chi raggiunge tale Presidio in quanto bisognoso di cure si chiede al nuovo direttore generale della Asl di Lecce di trovare soluzioni immediate per risolvere queste gravi situazioni con l’aumento della vigilanza notturna all’interno dei vari reparti o servizi del “Vito Fazzi” di Lecce per dare sicurezza a tutto il personale dipendente in servizio in tempi celeri». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia