Allo stadio comunale con una bomba-carta: arrestato un tifoso

Allo stadio comunale con una bomba-carta: arrestato un tifoso
Si è presentato ai cancelli del “Giovanni Paolo II” con in spalla uno zainetto che racchiudeva una bomba-carta. E così il tifoso granata Salvatore...

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Si è presentato ai cancelli del “Giovanni Paolo II” con in spalla uno zainetto che racchiudeva una bomba-carta. E così il tifoso granata Salvatore Marinaci, 30 anni, di Nardò, invece di salire sugli spalti per assistere alla partita di calcio della squadra del cuore contro il Vultur Rionero, ha trascorso il pomeriggio prima in Commissariato e poi a casa. Agli arresti domiciliari. E qui i poliziotti hanno trovato e sequestrato un ordigno di fabbricazione artigianale, del tipo fuochi d’artificio.

Il fuori programma del match valevole per la 25esima giornata del campionato di serie D, girone H (0-0, il risultato), si è consumato verso le due di pomeriggio quando Marinaci si stava apprestando ad entrare nello stadio.
Quello zainetto e la circostanza che faccia parte del tifo organizzato hanno indotto i poliziotti del Commissariato di Nardò, in servizio di filtraggio, a fare un controllo. E con la stessa sorpresa di Marinaci, da quello zaino è spuntata una bomba carta.
Condotto negli uffici di polizia per approfondire la questione e dopo aver sentito il parere del pubblico ministero di turno, Antonio Negro, Marinaci è stato messo agli arresti domiciliari. 
Difeso dall’avvocato Massimo Muci, questa mattina sarà processato per direttissima. Risponde della violazione dell’articolo della “Normativa antiviolenza negli stadi” che vieta l’introduzione di esplosivi come quelli impiegati massicciamente fino a 20 anni fa anche nel corso dei campionati di serie A. Per festeggiare un gol o per contestare un decisione arbitrale. 
Il testo della norma contestata è il seguente: “Il possesso di artifizi pirotecnici, oggetti atti ad offendere e materiale imbrattante (razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, strumenti per l’emissione di fumo o di gas visibile bastoni, mazze, materiale imbrattante o inquinante, oggetti contundenti, o, comunque, atti ad offendere) se commessi nei luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive ovvero in quelli interessati alla sosta, al transito, o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle manifestazioni medesime o, comunque, nelle immediate adiacenze di essi anche se nelle ventiquattro ore precedenti o successive allo svolgimento della manifestazione sportiva, e a condizione che i fatti avvengano in relazione alla manifestazione sportiva stessa”.
Prevede una condanna dai sei mesi ai tre anni, nonché una multa da 1.000 a 5.000 euro. Se ne occuperà oggi il giudice della direttissima al Tribunale di Lecce, intanto il tifoso fermato con la bomba carta rischia anche un provvedimento amministrativo: il Daspo (Divieto di accedere alle manifestazioni sportive). Perché si applica alle persone che, per vicende espressamente indicate, sono ritenute pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Come i quattro ultrà leccesi che la scorsa settimana sono stati colpi da una Daspo di cinque anni per avere cercato di lanciare pietre e bastoni contro il pullman del Nocerina, di passaggio da Lecce dopo la partita giocata a Nardò. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia