Addio "all'Angiulino": i funerali del re delle osterie leccesi. Salvemini: «Restano i ricordi di quelle tavolate»

Addio "all'Angiulino": i funerali del re delle osterie leccesi. Salvemini: «Restano i ricordi di quelle tavolate»
Ha cominciato a piovere mentre il feretro di Angelo Fiorentino è uscito dalla chiesa di San Massimiliano Kolbe di Lecce portato in spalla dai parenti. Una nuvola di dolore...

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Ha cominciato a piovere mentre il feretro di Angelo Fiorentino è uscito dalla chiesa di San Massimiliano Kolbe di Lecce portato in spalla dai parenti. Una nuvola di dolore diventata pioggia, lacrime. Dopo i funerali celebrati ieri pomeriggio da don Antonio Murrone, oltre cento persone tra amici, conoscenti e familiari hanno dato l’ultimo saluto ad “Angiulinu” in un’atmosfera di profonda tristezza.

Il ricordo: nella sua "putea di mieru" intere generazioni

Durante la santa messa è stato ricordato l’operato di un uomo che per anni ha rappresentato un punto di riferimento per tante generazioni. Un simbolo della tradizione enogastronomica leccese se n’è andato all’età di 86 anni lasciando un grande vuoto nel mondo dei gourmet. Per 46 anni il ristoratore leccese ha deliziato i palati di cittadini e turisti nel suo ristorante-osteria di via Principi di Savoia 24 in centro storico. “L’Angiulino” è stato e continua ad essere un punto di ritrovo per tante famiglie che, a distanza di tanti anni, non possono fare a meno dei piatti tipici che hanno contraddistinto la cucina semplice di Angelo Fiorentino.

Salvemini su Facebook: «Ricordi e memorie di piacevoli tavolate»

“Anche Angiulinu ci ha lasciati - spiega il sindaco Carlo Salvemini -. Restano i ricordi, le memorie, le innumerevoli piacevoli tavolate che ha ospitato negli anni, nel segno della migliore tradizione culinaria del Salento, anche quando questa non era ancora di moda. Resta il valore di un’esperienza di vita capace di costruire non solo un esercizio commerciale storico, ma un luogo che è parte della cultura popolare della città. Quella “putea”, senza mai perdere la sua anima popolare, è diventata oggi una meta per i turisti che da tutto il mondo visitano Lecce e che vogliono conoscerla davvero, consapevoli che anche il cibo è cultura - conclude il primo cittadino dal suo profilo Facebook -. Sono vicino alla sua famiglia, ai tanti amici che lo piangono, a chi ne ha conosciuto le qualità e apprezzato l’accoglienza".

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Quotidiano Di Puglia