Stretta su Imu e Tari, scatta la caccia agli evasori: 6 milioni da recuperare. Ed è pioggia di cartelle

Stretta su Imu e Tari, scatta la caccia agli evasori: 6 milioni da recuperare. Ed è pioggia di cartelle
Oltre 6 milioni per “bollette” Imu e Tari non versate. A Lecce è caccia agli evasori. Con l’inizio del nuovo anno il settore Tributi, guidato...

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Oltre 6 milioni per “bollette” Imu e Tari non versate. A Lecce è caccia agli evasori. Con l’inizio del nuovo anno il settore Tributi, guidato dall’assessore Christian Gnoni, torna alla carica per la riscossione delle tasse comunali non pagate. Il Comune continua nel suo percorso di verifiche e recupero, tramite avvisi di accertamento, delle imposte sulla casa e quelle sui rifiuti non versate negli anni da imprese, enti e cittadini. 

Controlli a tappeto: oltre 6 milioni da recuperare

Per l’amministrazione Salvemini è tempo di stringere il cerchio attorno ai contribuenti inadempienti che adesso dovrebbero avere le ore contate. Sono migliaia le lettere inviate nei mesi scorsi dagli uffici e che arriveranno nelle case dei leccesi morosi per i tributi locali mai versati. Atti di notevole valore economico, considerando che i mancati introiti hanno generato un buco non da poco per le casse di Palazzo Carafa. Sono più di 6 milioni gli euro che l’amministrazione prospetta di recuperare da questa operazione che riguarda l’evasione dell’Imu e della Tari. Risorse importanti per la funzionalità di un ente pubblico, necessarie per garantire la quantità e la qualità dei servizi offerti. Il Comune da anni porta avanti l’attività di controllo e recupero che ha permesso nel tempo di individuare numerose irregolarità: dai cittadini “cronici” che non pagano, a quelli che presentano dichiarazioni che non corrispondono al vero. 

Furbetti dell'Imu: 5 milioni di debito 

Ma nonostante gli sforzi l’evasione resta alta. Per quanto riguarda Imu, ovvero l’imposta sugli immobili di proprietà diversi dall'abitazione principale, e la Tasi (il tributo per i servizi invisibili abolito nel 2020 e confluito nella tassa sugli immobili) le notifiche inviate da Palazzo Carafa riguardano prevalentemente le annualità dal 2018 al 2021. Ad una prima ricognizione, al 31 ottobre 2023 il Comune ha notificato avvisi per omesso o parziale versamento per la somma totale 5.104.275 euro di cui 3.786.724 per l’imposta, 1.128.379 per sanzioni, 180.367 euro di interessi e 8.804 per le spese postali. A fine dicembre, poi, gli uffici hanno provveduto all'emissione di nuovi avvisi per 255.452 euro di cui 188.175 relativi alla tassa e 56.453 per sanzioni. Il totale, quindi, ammonta a 5 milioni e 359mila euro. 


Problemi anche per quanto riguarda la Tari. Nonostante i provvedimenti messi in atto negli ultimi anni dall'amministrazione per ridurre l’evasione della tassa della spazzatura, passando al setaccio le banche dati interne e aggiornandole con studi incrociati e indagini sul campo, sono ancora tanti i leccesi che proprio non ne vogliono sapere di rispettare le regole. Al 21 dicembre l'Ente ha inviato una serie di avvisi di accertamento per omessa o infedele dichiarazione relativi alle annualità dal 2017 al 2022 per una cifra complessiva di 916.901 euro di cui 673.303 di imposta e 210mila euro per sanzioni. Tecnicamente si tratta di cartelle esattoriali per evasione fiscale ma anche per elusione, con contribuenti che sfruttano i punti deboli delle norme per riuscire a pagare meno tributi del dovuto. In passato, grazie all’attività di controllo, il Comune è riuscito a pizzicare molti non pagatori dell’imposta sui rifiuti. Tra questi vi erano numerosi proprietari di strutture ricettive: gestori che pagavano la Tari come utenza domestica e non come attività, nonostante si utilizzasse il proprio immobile di residenza come struttura ricettiva. Ma non solo. Negli anni non sono mancati controlli anche tra studi professionali e che hanno permesso di individuare una pratica diffusa: immobili accatastati come depositi, usati come studi e mai dichiarati.
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Quotidiano Di Puglia