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Con la bocciatura dell’impianto di biometano e compost di Metapulia nella zona industriale tra Lecce e Surbo la pratica di un impianto nel nord Salento sembrava ormai archiviata. Almeno per i sindaci del nord Salento: Surbo, Trepuzzi e Squinzano (ora commissariato). La proposta del sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, di un impianto pubblico di compostaggio per il trattamento dei rifiuti organici nell’area di Masseria Ghetta, invece, la riapre. A sorpresa. Scatena reazioni e polemiche. E risposte a muso duro dai primi cittadini di Surbo e di Trepuzzi.
I siti
«Il sito individuato, sia pur nel territorio di Lecce, è a ridosso dei nostri centri abitati - dicono - ed è una scelta che non condividiamo. Non siamo stati coinvolti e l’area indicata rischia di danneggiare il territorio». Una bocciatura per Salvemini. Un altolà senza appelli.
Ma facciamo un passo indietro. Il sindaco di Lecce aveva annunciato la disponibilità ad un impianto pubblico in un Consiglio comunale di oltre un anno fa. Promessa mantenuta: l’individuazione di un terreno idoneo ad un impianto per la trasformazione della frazione organica è stata avviata e l’iter giunto a compimento. Tre le opzioni valutate: Masseria Ghetta, Masseria Gagliardi e Masseria Carmeni.
I sindaci
Obiettivi condivisibili, ma non per il sito prescelto. «Apprendo dagli organi di stampa dell’ufficializzazione della decisione assunta dal Comune di Lecce – commenta il sindaco di Surbo, Ronny Trio - in merito alla proposta sottoposta all’Ager per l’ubicazione presso Masseria Ghetta di un impianto pubblico di compostaggio. Pur non essendo pregiudizialmente contrario alla soluzione proposta e anzi auspicando che il ciclo dei rifiuti si chiuda e dia finalmente corpo ad una gestione sostenibile, mi lascia perplesso il metodo adoperato dal Comune capoluogo che nella scelta avanzata avrebbe potuto o dovuto garantire una maggiore partecipazione dei comuni dell’Aro Lecce 1, in particolare di quelli situati a ridosso della zona individuata. Non mi convince che ancora una volta si decida di situare alle porte della mia città impianti di tale portata, in un’area peraltro recentemente oggetto di investimenti per la valorizzazione paesaggistica e culturale - si pensi, ad esempio, a Cerrate - e in un territorio già fortemente stressato sul piano ambientale. Sono convinto ed auspico che anche i sindaci degli altri comuni, in particolare il collega Giuseppe Taurino di Trepuzzi, considerata l’estrema vicinanza del sito e la sua contiguità territoriale, vorranno valutare l’individuazione di soluzioni alternative che consentano una più ponderata e meditata riflessione da parte della Regione».
Da Surbo a Trepuzzi. E un’altra, dura bocciatura. Firmata questa volta dal sindaco Giuseppe Taurino: «L’Unione dei Comuni del Nord Salento ha già espresso la sua contrarietà all’individuazione di questo sito e si è assunta anche la responsabilità di indicare la soluzione alternativa che consentirebbe la giusta distanza dai Comuni direttamente interessati ed offrirebbe una soluzione per un impianto adeguato all’altezza dei compiti a servizio dell’intera comunità del nord Salento e Lecce città. Non siamo al solito “no” strumentale, ma siamo ad una proposta che il Comune di Lecce ha deciso di ignorare. Già da quando ero presidente dell’Unione questa proposta era stata avanzata a Salvemini e al direttore Ager, Gianfranco Grandaliano. Ci auguriamo è venga ascoltato il territorio e le comunità perché già tempo fa per Masseria Ghetta avevamo bocciato l’ipotesi di un impianto di compostaggio in quel territorio».
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