Nessuna traccia di sale congressi stracolme e delle folle oceaniche di un tempo. Niente pullman e bandiere fuori dall’hotel Tiziano di Lecce. Piuttosto, un tavolo. Ai...
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Nessuna traccia di movimenti civici e gruppi consiliari a Palazzo Carafa, come si pensava nei giorni scorsi. Se ne riparlerà nelle prossime settimane. Ieri al Tiziano è stato il giorno dei partiti. Del resto, l’obiettivo dei vertici provinciali, berlusconiani e fittiani in primis, era quello di ritrovarsi e riprendere le fila di un dialogo allacciato e poi interrotto bruscamente troppe volte nell’ultimo anno e mezzo. Del resto, Fi e CoR sono convinti che la partita elettorale che si giocherà da qui a dieci mesi in città sia di quelle da finale di campionato.
Ma per scendere in campo occorre prima fare squadra e costruire lo schema di gioco. Ma anche e soprattutto, individuare “l’uomo partita”. Quel candidato sindaco che sia in grado di riconfermare il centrodestra alla guida di Palazzo Carafa dopo il decennio a “marchio” Paolo Perrone.
[FI]E allora, almeno in questa fase iniziale, è meglio andarci piano. «Ho già specificato che la fase di ricostruzione della coalizione deve necessariamente partire dal confronto con i partiti - ha rimarcato Mazzotta -. Per questo oggi (ieri, ndr) ho proceduto a convocare i rappresentanti provinciali di CoR, “Noi con Salvini” e Fratelli d’Italia. Del resto questo momento di riflessione non è dedicato solo a Lecce città ma riguarda tutti i comuni salentini che da qui a breve andranno al voto. In relazione al capoluogo, è già calendarizzato un nuovo incontro che vedrà protagonisti non solo i partiti ma anche i movimenti di centrodestra e i gruppi consiliari di maggioranza a Palazzo Carafa».
Anche per il numero uno provinciale dei fittiani Gabellone ora ciò che conta è ripartire: «In realtà già in occasione delle amministrative del maggio scorso abbiamo ripreso un dialogo che si era interrotto con le Regionali dello scorso anno. Di certo non si riparte da zero. Siamo disponibili a mettere da parte ogni incomprensione e puntare alla riconferma a Lecce ma anche negli altri comuni salentini».
Le incomprensioni a cui fa riferimento il presidente, tuttavia, dalle parti del centrodestra sembrano ancora tutta da chiarire. «Dai discorsi di prospettiva di Raffaele Fitto siamo passati al tavolino di Mazzotta - ha tuonato Francesca Mariano, capogruppo di “Lecce 2017” a Palazzo Carafa -. Chi ha consigliato Mazzotta di puntare all’esclusione gli ha fatto commettere un grosso errore. Una falsa partenza può diventare un alibi per gli altri. Noi andremo a rimorchio di scelte fatte da altri né permetteremo a nessuno di parlare per conto nostro. Vogliamo concorrere alla scelta del candidato sindaco e alla sua elezione». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia