Ruba l'identità di un prete per truffare un disabile e la sua famiglia Famiglia salentina tra le vittime di Ramunni

Ruba l'identità di un prete per truffare un disabile e la sua famiglia Famiglia salentina tra le vittime di Ramunni
LIZZANELLO - C'è anche una famiglia salentina tra i truffati da Stefano Ramunni, personaggio noto in tutta Italia per avere raggirato con escamotage fantasiosi e sempre...

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LIZZANELLO - C'è anche una famiglia salentina tra i truffati da Stefano Ramunni, personaggio noto in tutta Italia per avere raggirato con escamotage fantasiosi e sempre vari centinaia di vittime.

Sull'uomo, recentemente arrestato, esiste un servizio de Le Iene, che ripercorre anche la storia della famiglia di Lizzanello. Ramunni si è spacciato per un prete di Bitonto, in provincia di Bari, veramente esistente, Don Vito Piccinonna, e in questo modo ha truffato, tra gli altri, il padre di un disabile di 39 anni, di Lizzanello, in provincia di Lecce, affetto dalla grave distrofia muscolare di Duchenne e costretto a stare permanentemente a letto assistito da costosi macchinari. I carabinieri della cittadina salentina hanno denunciato a piede libero per truffa, falsità in atti e certificazioni amministrative e sostituzione di persona R.S., originario e residente a Castellana Grotte, nel barese, ma domiciliato a Milano.
Il truffatore, falso prete, ha chiamato per telefono i genitori del paziente dai quali con l'inganno, dopo aver falsamente promesso l'erogazione di un contributo economico, è riuscito a ottenere copia dei documenti di identità dell'uomo disabile e dei suoi familiari con i quali ha attivato una carta di credito American Express. Si è fatto avere anche lo stato di famiglia e il codice fiscale del paziente. Poi, dopo essersi appropriato del credito disponibile di 7398 euro, si è reso irreperibile. Anche don Vito Piccinonna, assolutamente ignaro del raggiro ai danni del disabile di Lizzanello, sarebbe stato vittima come quest'ultimo, della truffa di R.S. che si sarebbe praticamente impadronito della sua identità. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia