“Fidati ciecamente”: in braille la campagna del candidato nonvedente

“Fidati ciecamente”: in braille la campagna del candidato nonvedente
Non tutti i santini sono uguali. Nella città già piena di manifesti elettorali e animata dalle più svariate iniziative in vista delle Comunali del prossimo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Non tutti i santini sono uguali. Nella città già piena di manifesti elettorali e animata dalle più svariate iniziative in vista delle Comunali del prossimo giugno, cominciano infatti a circolarne alcuni scritti in braille. Rivolti, cioè, anche ai non vedenti. Promuovono la candidatura a consigliere comunale per Lecce Città Pubblica di Davide Dongiovanni, 39enne leccese, cieco dall’età di 9 anni per colpa di un glaucoma. 

«L’accessibilità è uno stile di vita» recita lo slogan lanciato da Davide, che invita gli elettori a “Fidarsi ciecamente” di lui. Ma a fermarsi alle apparenze si peccherebbe di cecità vera, che per Davide non è quella, pur preziosa, legata al senso della vista. 
«Mi candido - racconta - perché a Lecce come altrove i disabili vivono nel pregiudizio ed è colpa nostra, innanzitutto. Non ci mettiamo in gioco e ci aspettiamo che la società capisca, offra senza fare nulla, senza “dare” agli altri gli strumenti per comprendere la nostra realtà». Una realtà che, a conti fatti, ci vede tutti uguali, forse tutti «un po’ passivi, “comodi” - dice Davide - e questo è un atteggiamento sbagliato». 
 
Come sbaglia, anche, chi pensa che «un disabile possa o debba occuparsi solo di accessibilità e barriere architettoniche che sono importanti, ovviamente, dimenticando che anche i disabili pensano, hanno idee, visioni da realizzare e che riguardano lo sviluppo delle marine, la mobilità o qualsiasi tema abbia a che fare con la città che viviamo tutti i giorni». 
Da qui partirà la sua campagna elettorale: «Ho realizzato i miei santini elettorali eliminando l’angolo in alto a destra. Perché in questo modo - spiega - pur non vedendo, posso sapere il verso corretto delle immagini e delle scritte. Il mio nome, oltre ad essere stampato in nero, è scritto anche in braille, l’alfabeto in rilievo che i disabili della vista leggono con il tatto». La scritta per i non vedenti l’ha realizzata personalmente con le attrezzature che ha in casa, a mano. «Li distribuirò con l’aiuto degli amici, rivolgendomi a persone che conosco e man mano allargando il giro», che parte, per Davide, dal centralino dell’Università dove lavora. 

La sua corsa - coraggiosa come quella di chiunque, in qualsiasi schieramento, si candidi per “fare” - sarà la stessa di Sabrina Bozzi Colonna, candidata invece con Direzione Italia e il centrodestra e atleta della Lupiae team Salento in carrozzina. Persone che hanno scelto l’impegno diretto, per offrire ai cittadini le loro “visioni”, come le chiama Dongiorvanni. E che, magari, contribuiranno anche a rendere Lecce - città dove il progetto Hackathon del Comune ha censito oltre 1.500 ostacoli alla fruibilità di strade, piazze, uffici, palazzi pubblici e privati - una città più accessibile per tutti. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia