Non tutti i santini sono uguali. Nella città già piena di manifesti elettorali e animata dalle più svariate iniziative in vista delle Comunali del prossimo...
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«L’accessibilità è uno stile di vita» recita lo slogan lanciato da Davide, che invita gli elettori a “Fidarsi ciecamente” di lui. Ma a fermarsi alle apparenze si peccherebbe di cecità vera, che per Davide non è quella, pur preziosa, legata al senso della vista.
«Mi candido - racconta - perché a Lecce come altrove i disabili vivono nel pregiudizio ed è colpa nostra, innanzitutto. Non ci mettiamo in gioco e ci aspettiamo che la società capisca, offra senza fare nulla, senza “dare” agli altri gli strumenti per comprendere la nostra realtà». Una realtà che, a conti fatti, ci vede tutti uguali, forse tutti «un po’ passivi, “comodi” - dice Davide - e questo è un atteggiamento sbagliato».
Come sbaglia, anche, chi pensa che «un disabile possa o debba occuparsi solo di accessibilità e barriere architettoniche che sono importanti, ovviamente, dimenticando che anche i disabili pensano, hanno idee, visioni da realizzare e che riguardano lo sviluppo delle marine, la mobilità o qualsiasi tema abbia a che fare con la città che viviamo tutti i giorni». Da qui partirà la sua campagna elettorale: «Ho realizzato i miei santini elettorali eliminando l’angolo in alto a destra. Perché in questo modo - spiega - pur non vedendo, posso sapere il verso corretto delle immagini e delle scritte. Il mio nome, oltre ad essere stampato in nero, è scritto anche in braille, l’alfabeto in rilievo che i disabili della vista leggono con il tatto». La scritta per i non vedenti l’ha realizzata personalmente con le attrezzature che ha in casa, a mano. «Li distribuirò con l’aiuto degli amici, rivolgendomi a persone che conosco e man mano allargando il giro», che parte, per Davide, dal centralino dell’Università dove lavora.
La sua corsa - coraggiosa come quella di chiunque, in qualsiasi schieramento, si candidi per “fare” - sarà la stessa di Sabrina Bozzi Colonna, candidata invece con Direzione Italia e il centrodestra e atleta della Lupiae team Salento in carrozzina. Persone che hanno scelto l’impegno diretto, per offrire ai cittadini le loro “visioni”, come le chiama Dongiorvanni. E che, magari, contribuiranno anche a rendere Lecce - città dove il progetto Hackathon del Comune ha censito oltre 1.500 ostacoli alla fruibilità di strade, piazze, uffici, palazzi pubblici e privati - una città più accessibile per tutti. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia