La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per Luigi Pepe, 70 anni, di Surano, presidente dell’Ordine dei medici di Lecce. La richiesta del pubblico ministero Paola...
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L’inchiesta si inserisce nella dura contrapposizione tra Pepe e Mauro Minelli, medico ed ex direttore del centro di cura delle malattie immunomediate “Imid” di Campi Salentina.
È una delle circostanze scaturite dalle indagini condotte negli ultimi mesi dal pubblico ministero Guglielmi, che hanno visto l’ascolto in Procura per oltre due ore del dottore Minelli alla presenza dell’avvocato Giuseppe Terragno. E l’ipotesi che tutto fosse diretto a sfavorire Minelli, a tutto vantaggio della propria attività professionale, trova riscontro nell’accusa di concussione: perché le iniziative per ottenere la chiusura dell’Imid sarebbero scaturite dall’interesse di Pepe «al mantenimento di reparti ospedalieri e di attività medica privata». Da qui - sostiene l’accusa - le minacce a Minelli ed ai suoi collaboratori, nonché i cinque procedimenti disciplinari. Di questi procedimenti si parla anche nel capo di imputazione di abuso di ufficio: perché Pepe avrebbe dovuto astenersi, tenuto conto della conclamata ostilità mostrata nei confronti di Minelli e perché intanto questo medico aveva lasciato l’Ordine di Lecce per iscriversi a quello di Potenza. Ed abuso di ufficio per aver presentato un esposto senza prima avviare gli accertamenti nelle vesti di presidente dell’Ordine dei medici.
Infine, l’accusa di diffamazione si riferisce alle accuse che Pepe avrebbe lanciato contro Minelli: chiamandolo «mascalzone, millantatore, usurpatore di titoli, truffatore», ed in altri modi ancora. E proprio quella che viene dipinta come l’ossessione-Minelli, ha fatto formulare infine l’accusa di atti persecutori. Il presidente Pepe è difeso dall’avvocato Mariangela Vanessa Pepe. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia