Alla fine ha ottenuto giustizia, la madre di Simone Renda, il bancario leccese deceduto a soli 34 anni durante una vacanza in Messico, il 3 marzo del 2007. Per la sua morte oggi...
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decise dai giudici della Corte d'Assise di Lecce. La pena maggiore, 25 anni di carcere, è stata inflitta ad Arceno Parra Cano, direttore del carcere in cui morì Simone Renda, a 25 anni. Stessa pena per il vicedirettore della struttura, Pedro May Balam, e il giudice Hermilla Valero Gonzales. A 21 anni, invece, sono stati condannati le guardie carcerarie Luis Alberto Landeros ed Enrique Sanchez Najera, e il responsabile dell'ufficio ricezione del carcere Cruz Gomez. Assoluzione solo per gli ultimi due imputati, gli agenti di polizia turistica di Playa del Carmen Francisco Javer Frias e Jose Alfredo Gomez.
Gli imputati erano tutti accusati di concorso in omicidio e violazione della Convenzione Onu contro la tortura e ogni trattamento crudele, degradante e inumano. Le richieste di condanna, accolte quasi totalmente dalla Corte presieduta dal giudice Roberto Tanisi, erano state avanzate dal magistrato dell'accusa, il sostituto procuratore Angela Rotondano.
I giudici hanno anche condannato gli imputati al risarcimento delle parti civili: Cecilia Greco, la mamma di Simone, avrà 150mila euro, altri 100mila il padre Gaetano Renda. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia