«Ringrazio il personale dell'Assessorato e il Provveditorato dell'Amministrazione Penitenziaria della Puglia per aver scritto questa misura assolutamente...
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«Per noi - ha detto Leo - l'inclusione sociale si realizza attraverso il lavoro e attraverso la concreta acquisizione di competenze professionali. Il lavoro è il fattore determinante per una reale inclusione sociale dei soggetti in esecuzione penale: lavoro come possibilità di tornare a essere un soggetto attivo grazie all'acquisizione di un reddito per una prestazione lavorativa stabile, che risponde a una reale esigenza del territorio e, in questo modo, restituisce dignità e ruolo sociale alla persona».
Il bando, finanziato con risorse comunitarie, prevede percorsi formativi finalizzati al rilascio delle qualifiche professionali riferite alle figure facenti parte del Repertorio Regionale delle Figure Professionali della Regione Puglia e percorsi individualizzati di inclusione sociale, con un ruolo attivo delle rispettive Direzioni degli stessi Istituti di Pena nella individuazione dei destinatari della misura. Il Bando, finanziato con risorse comunitarie, prevede il finanziamento di azioni progettate per massimizzare gli impatti delle politiche ordinarie, nazionali e regionali, attraverso l'attivazione di percorsi integrati di «presa in carico globale» per l'inclusione socio-lavorativa delle persone inserite nel circuito penale.
L'iniziativa coinvolgerà complessivamente 530 persone dell'area penale. Alla conferenza stampa hanno partecipato Carmelo Cantone, Provveditore dell'Amministrazione Penitenziaria di Puglia e Basilicata, Claudio Palomba, Prefetto di Lecce, Rita Russo, Direttore del Carcere di Lecce. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia