Travolto e ucciso cameriere leccese: si consegna il pirata della strada

Travolto e ucciso cameriere leccese: si consegna il pirata della strada
Ricercato perché misteriosamente scomparso nel nulla, è stato ritrovato cadavere in un fossato ai margini della strada, dove era stato scaraventato dopo essere stato...

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Ricercato perché misteriosamente scomparso nel nulla, è stato ritrovato cadavere in un fossato ai margini della strada, dove era stato scaraventato dopo essere stato investito ed ucciso da un automobilista. La vittima è il leccese Giuseppe Palumbo, 57 anni compiuti una settimana fa, residente da anni a Montale, in provincia di Pistoia. E nella tarda serata di ieri si è costituito l’uomo alla guida dell’auto: si tratta di un 34enne toscano che si è consegnato alle forze dell’ordine dopo l’imponente caccia all’uomo avviata su tutto il territorio.


Palumbo, domenica pomeriggio, aveva appena finito di lavorare in un ristorante di Firenze ed era tornato in treno a Montale. Da qui si era poi incamminato verso il vicino comune di Agliana (distante appena un chilometro), per raggiungere la pizzeria gestita dalla moglie Mirella e dalla figlia Desiré e dare loro una mano in vista della serata di lavoro. Ma al locale non è mai arrivato: come sarà scoperto soltanto al mattino successivo, l'uomo era stato travolto ed ammazzato da un'auto pirata. Dopo avere atteso per ore il genitore, tentando di contattarlo sul cellulare ma senza ricevere alcuna risposta, la ragazza ha quindi allertato le forze dell'ordine, denunciando la scomparsa del padre ed avviando così la macchina dei soccorsi. La zona in cui concentrare le ricerche era quella giusta: la conferma ai soccorritori era data dal segnale del cellulare dell'uomo, che continuava a squillare, agganciando una cella telefonica al confine tra i due comuni pistoiesi. Proprio dove sorge la provinciale Pratese, che collega Montale ad Agliana, e vi è un parco che solitamente era attraversato dal leccese, quando doveva raggiungere la pizzeria di famiglia.


Gli investigatori dell'Arma, in collaborazione con gli agenti della polizia municipale di Agliana, sono riusciti ad individuare il modello dell'auto pirata, attraverso l'analisi di alcuni pezzi d'auto, che sono stati recuperati sulla provinciale. In particolare, il vetro di un fanale e frammenti della carrozzeria, rinvenuti in un tratto in cui l'asfalto ed il guardrail presentano evidenti tracce di sangue. La Procura di Pistoia, che ha disposto l'autopsia sul corpo del leccese, ha aperto un fascicolo d'indagine per omicidio colposo ed omissione di soccorso. Poi, nella tarda serata di ieri, il pirata della strada ha avuto un nome e un volto: si tratta dunque di un 34enne di Agliana. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia