Bimba “respinta” all’ingresso? La dirigente sotto inchiesta

Bimba “respinta” all’ingresso? La dirigente sotto inchiesta
LECCE - Un’inchiesta della Procura di Lecce per stabilire se un dirigente scolastico sia responsabile o meno dell’ipotesi di reato di “abbandono di persone...

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LECCE - Un’inchiesta della Procura di Lecce per stabilire se un dirigente scolastico sia responsabile o meno dell’ipotesi di reato di “abbandono di persone minori”.

Se ne sta occupando il pubblico ministero Giovanni Galiotta per stabilire se è vero che una bambina arrivò in ritardo a scuola una mattina di fine maggio dell’anno scorso. Trovò il portone chiuso e, tornata indietro per raggiungere la mamma, restò sola per strada: la mamma era già andata via. La bimba fu soccorsa, tranquillizzata e aiutata da una poliziotta municipale e da un finanziere libero dal servizio.
Come atto dovuto per accertare se ci siano responsabilità sotto il profilo penale, è stato iscritto sul registro degli indagati il nome della dirigente di quella scuola Elementare, la San Domenico Savio: Addolorata Zingarello. L’indagata ha fatto depositare una memoria dal suo legale, in cui sono state allegate anche una serie di circolari emanate per regolare l’ingresso e l’uscita dei bambini. Materiale, anche questo, che il magistrato sta valutando per stabilire se ci siano i presupposti per fare procedere l’azione penale o se orientarsi per l’archiviazione.
Si tratta della stessa dirigente che in quel periodo inviò una lettera di due pagine a 400 famiglie degli scolari per stigmatizzare l’abitudine di accompagnare ed andare a riprendere i figli nell’atrio dell’istituto. E puntò il dito contro di loro accusandoli di mancato senso civico, anche per le offese e le contestazioni violente che avrebbe dovuto subire dopo aver emanato la circolare per tenere i genitori fuori dal cancello.
Ed ancora. Quelle due pagine servirono anche a ricordare altre violazioni delle regole: ritardi sistematici degli alunni dopo il suono della campanella. Senza per questo che i genitori presentassero una giustificazione o firmare il permesso di ingresso in ritardo.
Una lettera che creò una spaccatura con i genitori. Tuttavia a fare avviare l’inchiesta penale non è stato un padre o una madre che tra i suoi valori mette anche il ruolo che può avere l’autorità giudiziaria per verificare l’andamento della gestione di un istituto scolastico. Sono state invece le relazioni di servizio stese all’epoca dal finanziere e dalla poliziotta municipale. Anche quelle un atto dovuto. Per entrambi. Allo scopo di chiarire perché quella bambina si trovò sola per strada.
 
Anche per questo l’organo di polizia giudiziaria coordinato dal pubblico ministero Gagliotta è la Guardia di finanza.
L’inchiesta sta accertando i fatti così come sono stati descritti nelle relazioni di servizio, per chiarire se è vero che la scolara si sia trovata sola per strada. Per stabilire se cosa altro avrebbe dovuto fare la madre: attendere fuori dal cancello per assicurarsi che la bimba entrasse a scuola, prima di andare via? Il genitore era già andato via quando alla scolara sarebbe stato fatto notare lo sforamento dell’orario e, dunque, la necessità di accedere solo con un permesso scritto dei genitori? Oppure sarebbe stato opportuno farla entrare comunque ed affrontare il problema del ritardo in un secondo momento? In un incontro con la madre? Con una lettera di contestazione?

La dirigente Zingarello ed il suo avvocato hanno fornito spiegazioni dettagliate, nella memoria. Tocca ora al magistrato stabilire se ci siano o meno fatti di rilevanza penale in quella vicenda. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia