Acqua con il contagocce, disagi a casa, danni nei locali. I sindaci: chiarezza da Aqp

Acqua con il contagocce, disagi a casa, danni nei locali. I sindaci: chiarezza da Aqp
«Un misero filo d’acqua dai rubinetti che non ci consente nemmeno di utilizzare i servizi igienici. Disagi cronici che vanno avanti da tempo e si ripetono soprattutto...

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«Un misero filo d’acqua dai rubinetti che non ci consente nemmeno di utilizzare i servizi igienici. Disagi cronici che vanno avanti da tempo e si ripetono soprattutto la domenica mattina». Acqua a singhiozzo da almeno un mese in tutto il Salento, terra che vive un momento di criticità sul fronte dell’approvvigionamento idrico urbano per via della decisione dell’Acquedotto pugliese, di ridurre la spinta d’acqua nelle condutture a causa della scarsa disponibilità proveniente dalle sorgenti di Caposele e Cassano Irpino (33% in meno rispetto alla media del periodo) e dalle dighe (50% di milioni di metri cubi in meno invasati rispetto allo scorso anno). Una situazione drastica che ha indotto l’ente a garantire comunque il livello minimo di erogazione previsto dalla Carta dei servizi, assicurando una pressione di 0,5 atmosfere ai contatori.

Il fenomeno si è ripetuto domenica scorsa, giorno in cui i telefoni dei sindaci in particolare, ma anche quelli del call center di Aqp hanno cominciato a scaldarsi per via delle proteste di tantissimi cittadini. Le difficoltà si sono concentrate nelle abitazioni situate al primo piano e ai piani superiori sprovvisti di autoclave, come anche nelle case e nelle attività commerciali poste al piano terra. Per non parlare delle strutture pubbliche, come l’ospedale di Scorrano, che hanno bisogno dell’acqua per erogare servizi essenziali e fondamentali soprattutto per persone allettate e con situazioni di grave disagio fisico. Il servizio è migliorato a partire da ieri con il ritorno alla normalità del flusso idrico nelle abitazioni e nelle strutture commerciali e pubbliche. Almeno per ora.
 
A Scorrano i titolari dei bar recriminano: «Questa riduzione dell’acqua si è verificata proprio la domenica mattina, quando la gente esce di casa e si riversa in piazza. Per almeno tre ore non abbiamo potuto utilizzare le nostre macchinette del caffè e le lavastoviglie. È stata una grave privazione, fortunatamente rientrata nel pomeriggio», raccontano dalle strutture Dolcevita e Cafè 41 in piazza Vittorio Emanuele. 
Tantissimi sono stati pure i cittadini che hanno subito difficoltà sia nel paese che nelle vicine città di Nociglia, Giuggianello, Sanarica, Castro, Andrano, Diso. Colpite soprattutto perché i rispettivi centri abitati sorgono nei pressi di alture o sulle serre salentine. Criticità si sono registrate anche negli abitati di Specchia, Morciano, Lizzanello e Merine, Ruffano, Vernole, Calimera e Martano. Tanto basta per scatenare l’ira dei sindaci pronti a scrivere lettere di protesta, non solo alla Regione e all’Acquedotto, ma anche al prefetto, come ha fatto ieri il sindaco di Scorrano Guido Stefanelli. 
Tutti insieme, per chiedere tempi e modi di questo provvedimento di restrizione idrica stabilito d’intesa con l’autorità di distretto del bacino dell’appennino meridionale, nel corso di un vertice sull’emergenza idrica svoltosi il 31 ottobre presso la Regione. «A Giuggianello la riduzione dell’acqua va avanti da un mese, specialmente la domenica mattina il flusso si riduce drasticamente, non è possibile andare avanti così», spiega il sindaco Giuseppe Pesino. «Rispettiamo le decisioni di Acquedotto, ma almeno ci dicano tempi e modi di questo disagio in modo tale che ogni Comune possa informare i cittadini e attrezzarsi per questa emergenza». 

Sul piede di guerra pure i primi cittadini di Nociglia Massimo Martella per via di disagi registrati per quasi tutta la scorsa settimana, e di Cursi Antonio Melcore autore di una lettera indirizzata ad Acquedotto. Sulla crisi idrica interviene anche Erio Congedo, consigliere regionale di Fratelli d’Italia il quale invita il governo regionale a «trovare una soluzione e lanciare una campagna informativa anti spreco». «Nonostante Acquedotto Pugliese avesse garantito un livello minimo di fornitura d’acqua nelle case dei pugliesi, notevoli disagi si registrano in tutta la regione a causa dell’emergenza idrica e della conseguente riduzione della pressione nelle reti - dice Congedo -. Chiederò al governo regionale di adoperare le soluzioni necessarie a risolvere il problema e ad adottare politiche di risparmio per il futuro affinché non ci si trovi nuovamente davanti ad una criticità simile».  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia