Ha resistito a 1500 anni di storia ma non alla xylella. Così il “gigante buono” di Felline sembra sul punto di perdere la sua lotta contro il batterio e il...
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In un anno e mezzo, tanto è trascorso dalla comparsa delle prime macchie sulla chioma, la xylella sembra aver piegato l’ulivo più maestoso del Salento, l’ultracentenario che ha accolto ai suoi piedi generazioni di uomini, fatiche, sudori, che ha conosciuto annate fortunate e stagioni più dure uscendone fin’ora sempre vincitore. Oggi la constatazione più difficile da accettare. A nulla, o quasi, sono valsi mesi di cure, buone pratiche agricole, monitoraggi costanti, terapie e sperimentazioni, che di fatto non hanno sortito alcun effetto. Il quasi, però, è d’obbligo, visto che una speranza c’è. Sono gli innesti di leccino, effettuati nel giugno 2015, che continuano a dare una buona risposta alimentando le speranze di vedere un giorno l’albero rifiorire. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia