Incendi, a San Cataldo torna la paura: altri due roghi. Droni in volo per monitorare la zona

Altri due focolai fanno tornare la paura a San Cataldo. Ieri mattina, nei pressi della darsena, il fuoco ha ripreso ad ardere facendo scattare nuovamente l’allerta incendi....

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Altri due focolai fanno tornare la paura a San Cataldo. Ieri mattina, nei pressi della darsena, il fuoco ha ripreso ad ardere facendo scattare nuovamente l’allerta incendi. E ieri sera, poi, dopo le 21, è toccato alla zona del Villaggio Adriatico. Fortunatamente si è trattato di due roghi che i vigili del fuoco, che stanno presidiando la zona insieme alla protezione civile, hanno tenuto a bada senza particolari problemi. La marina di Lecce, devastata martedì da un incendio di vastissime dimensioni, continua ad essere sorvegliata speciale: i droni monitorano tutta la zona, proprio per evitare che altri focolai possano ravvivarsi, come accaduto ieri. Anche nella notte, sul posto sono rimaste due squadre dei vigili del fuoco e una della protezione civile.

Il Comune al lavoro per lo stato di emergenza

Il Comune, intanto, si è attivato per il riconoscimento dello stato di emergenza, mentre la Prefettura continua il presidio del territorio e il coordinamento delle operazioni. Sul fronte delle indagini, proseguono gli accertamenti per individuare chi ha fatto partire le fiamme dai quattro punti individuati nel corso dei sopralluoghi, proseguiti anche nella giornata di ieri. La Procura ha aperto un fascicolo - per il momento a carico di ignoti - per incendio boschivo. Oltre 40 gli ettari di macchia mediterranea e bosco ridotti in cenere, una trentina le abitazioni raggiunte dal fuoco, insieme ad alcune attività commerciali, e diverse auto.

L'indagine della procura

L’indagine è coordinata dal procuratore capo Leonardo Leone De Castris e dal sostituto procuratore Luigi Mastroniani ed è affidata ai carabinieri forestali. Stando agli elementi raccolti dagli investigatori, le fiamme sarebbero partite a sud dall’ex bar Carmelina, proprio al confine con Campo Verde e lungo la strada per San Foca, nei pressi della chiesetta. L’altro punto di fuoco è stato individuato nel boschetto vicino alla darsena e l’ultimo nel canneto all’altezza del primo ponte lungo la strada che porta a Lecce. I punti di innesco non sono collegati tra di loro e sono molto vicini alle zone abitate.  In Prefettura continua a lavorare il Centro di coordinamento dei soccorsi in seduta permanente, convocato dal prefetto Luca Rotondi.Il Comune di Lecce, intanto, ha avviato il procedimento per il riconoscimento dello stato di emergenza da parte del Governo ed ha iniziato le operazioni di raccolta dei rifiuti andati bruciati. «L’incendio - sono le parole del sindaco Carlo Salvemini - è stato domato grazie allo straordinario lavoro di chi, senza sosta, si è dedicato con anima e corpo a evitare danni peggiori di quelli purtroppo subiti. Professionisti in divisa, volontari, semplici cittadini. Sono stati tanti gli eroi silenziosi di questi giorni complicati. Spente le fiamme - aggiunge - restano le immagini devastanti di una natura che ha perso colore; e gli scheletri inceneriti di arredi andati a fuoco in case annerite dal fumo, in alcuni casi purtroppo non più agibili. Nel frattempo - conclude - per aiutare quanti stanno svuotando le proprie abitazioni abbiamo organizzato un servizio speciale di raccolta dei rifiuti combusti». La raccolta si svolgerà domani dalle 5 per i rifiuti combusti e martedì, sempre dalle 5, per i rifiuti ingombranti non combusti. I residenti a San Cataldo dovranno esporre i rifiuti fuori dalle proprie abitazioni dalla sera precedente.
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Quotidiano Di Puglia