I genitori replicano alla preside: «Frasi offensive in cui non ci riconosciamo»

I genitori replicano alla preside: «Frasi offensive in cui non ci riconosciamo»
Non condividono nulla di quella lettera, i genitori degli alunni della scuola San Domenico Savio di via Palumbo. A cominciare...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Non condividono nulla di quella lettera, i genitori degli alunni della scuola San Domenico Savio di via Palumbo.

A cominciare dalle considerazioni di carattere generale sulla educazione che gli alunni non riceverebbero in famiglia, per finire al provvedimento che vieta loro l’accesso nell’istituto quando accompagnano e vanno a riprendere i loro figli. “Non ci riconosciamo in quelle parole che hanno offeso e colpito indistintamente tutti. Piuttosto che ricevere una lettera con quei toni accusatori, avremo preferito avere un confronto diretto con la dirigente Addolorata Zingarello: quella comunicazione non ha fatto altro che creare un conflitto ed una spaccatura fra la scuola ed i genitori, a scapito dei nostri figli. Se l’obiettivo e la priorità è la loro crescita, sarebbe stato più opportuno aprire un dialogo. E’ una condanna senza appello, invece, quella lettera. Ma non ci fermiano e non ci arrocchiamo sulle nostre posizioni: vogliamo il dialogo, con la dirigente”.
Sono in fermento le 400 famiglie che da qualche giorno hanno ricevuto la lettera di rimostranze della professoressa Zingarello. Perché se è vero che non abbiano compreso l’utilità del provvedimento che impedisce loro l’accesso a scuola, non si spiegano nemmeno quella strigliata sul mancato rispetto delle regole che avrebbe fatto diventare loro esempi negativi viventi agli occhi dei loro bambini.

“Va ricordato innanzitutto che lasciare i nostri figli nell’atrio ci dava più sicurezza. Lì c’erano le maestre e le bidelle ad attenderli, in una pozione che consentiva loro di avere una visuale completa sui gruppi o sui singoli che man mano entravano o uscivano da scuola. Ora invece siamo costretti a consegnare i nostri bambini davanti al cancello, nelle mani di una bidella o di un’insegnante, ed attendere che percorrano quei 20 metri che li separa dall’edificio: dove sta la differenza? Se dobbiamo tenere presente la sicurezza dei nostri ragazzi, non dobbiamo ritenere che questa nuova disposizione non solo non ha apportato alcun miglioramento ma non ha fatto altro che peggiorarla? E’ diventato tutto più difficile, basta immagine cosa significa avere a che fare ogni giorno all’ingresso ed all’uscita con 400 alunni ed almeno altrettanti genitori”. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia