“Giustizia svenduta”: gup Lecce si dichiara incompetente, indagine-stralcio a Potenza

“Giustizia svenduta”: gup Lecce si dichiara incompetente, indagine-stralcio a Potenza
Rilevando la propria incompetenza territoriale e funzionale, il gup di Lecce Laura Liguori ha disposto l'invio alla Procura di Potenza degli atti del procedimento a carico di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Rilevando la propria incompetenza territoriale e funzionale, il gup di Lecce Laura Liguori ha disposto l'invio alla Procura di Potenza degli atti del procedimento a carico di 12 persone coinvolte in un'indagine stralcio sulla cosiddetta "giustizia svenduta" nella Procura di Trani. Il giudice ha accolto le eccezioni sollevate dalla difesa di Emilia Savasta (avvocati Massimo Manfreda e Luigi Covella), sorella dell'ex pm Antonio, già condannato con rito abbreviato dal Tribunale di Lecce a 10 anni di reclusione. Il giudice ha accolto i rilievi degli avvocati Massimo Manfreda e Luigi Covella, che hanno ribadito l'orientamento già espresso dalla Corte d'appello di Lecce.

Questa, nell'aprile scorso, si è dichiarata incompetente in favore della magistratura potentina e ha annullato la sentenza di primo grado con la quale l'ex gip tranese Michele Nardi era stato condannato dal Tribunale salentino a 16 anni e 9 mesi per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari.

I fatti contestati

Secondo i giudici di secondo grado di Lecce, i fatti contestati sono collegati alla posizione processuale dell'ex procuratore di Trani e Taranto, Carlo Maria Capristo, sotto inchiesta nel capolouogo lucano. Da qui la competenza per attrazione della Procura di Potenza. La sorella di Antonio Savasta - secondo l'accusa - avrebbe ottenuto una fetta dei soldi e dei regali che l'imprenditore Flavio D'Introno aveva destinato all'ex pm di Trani con l'obiettivo di ottenerne i favori.

Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di concorso in corruzione, concussione, calunnia, falsa testimonianza, falso, soppressione di atti veri ed estorsione, anche in concorso con i magistrati e le persone già giudicate e condannate in primo grado. Le accuse riguardano anche i genitori e due fratelli di Flavio D'Introno. La posizione dell'ex pm Savasta resta invece a Lecce perché un'altra sezione della Corte d'appello, dinanzi alla quale è in corso il processo, nel maggio scorso ha escluso una connessione tra la posizione di Savasta e quella di Capristo.

Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia