La consigliera Gigante ascoltata dalla Digos

Palazzo Carafa
«Non sono impensierita, non ho ricevuto minacce» dice Paola Gigante, consigliera comunale di PrimaLecce, il gruppo nato dalla scissione con la lista GrandeLecce -...

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«Non sono impensierita, non ho ricevuto minacce» dice Paola Gigante, consigliera comunale di PrimaLecce, il gruppo nato dalla scissione con la lista GrandeLecce - riferibile al deputato di Noi con Salvini, Roberto Marti - e per sostenere il sindaco Carlo Salvemini. Gli agenti della Digos l’hanno ascoltata ieri. Ventiquattro ore dopo il rogo che, improvvisamente due giorni fa, ha ridotto in un ammasso di lamiere la Bmw nuova fiammante della consigliera.

L’interesse della Digos scaturisce non solo dallo strano incendio all’auto di Gigante, ma anche dalla singolare coincidenza di tempi fra quanto accaduto a lei e l’atto intimidatorio del quale è rimasto vittima, invece, il capogruppo di PrimaLecce, Antonio Finamore, episodio avvenuto pochi giorni prima.
«Non penso - dice a Quotidiano la consigliera - ci siano collegamenti fra questi due fatti», ma le indagini sono partite e batteranno ogni pista possibile. «Non so cosa sia accaduto, ma penso sia un difetto della vettura». La certezza, al momento, non c’è: «L’auto è stata portata in concessionaria per una supervisione e non ne saprò molto di più fino alla prossima settimana. Non sono impensierita - ribadisce Gigante -. Sono molto tranquilla e non ho mai ricevuto avvertimenti o minacce di sorta». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia