Bimbi no vax "schedati": interviene il Garante della privacy

Una vaccinazione
«Chiarimenti entro 48 ore». Ossia entro la giornata di oggi visto che la lettera alla scuola da parte del Garante della privacy è stata inviata nella giornata...

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«Chiarimenti entro 48 ore». Ossia entro la giornata di oggi visto che la lettera alla scuola da parte del Garante della privacy è stata inviata nella giornata di lunedì.

La vicenda è quella dei bambini no vax che sarebbero stati inseriti in un elenco pubblicato all'ingresso della scuola dell'infanzia di Otranto. Un fatto che - venerdì scorso - ha fatto immediatametne scattare una segnalazione al Garante della privacy da parte del comitato Colibrì.
Una vicenda che prosegue da giorni, quando è appena scaduto il termine ultimo (lunedì) per consegnare i certificati vaccinali. L'elenco è stato visto quasi come una discriminazione verso i bimbi non vaccinati. «Nessuna discriminazione», ha spiegato la scuola dell'infanzia di Otranto, che fa parte dell'Istituto Comprensivo di Otranto e Uggiano la Chiesa. L'assemblea dei genitori lunedì pomeriggio ha dato il pieno sostegno alla scuola e nessuno ha manifestato l'intenzione di manifestare qualsiasi forma di discriminazione. Da parte sua il preside Luigi Moscatello ha fatto sapere di non aver mai autorizzato la pubblicazione del famigerato elenco. Probabilmente all'origine del pur grave fatto vi è un disguido, un errore: quello che doveva essere un elenco per la segreteria è invece finito sotto gli occhi di tutti.
Sulla segnalazione, il Garante per la protezione dei dati personali ha chiesto chiarimenti, con una lettera all'Istituto, nella quale «in via preliminare si fa presente che le predette informazioni - relative ai certificati vaccinali - devono essere qualificate dati relativi alla salute di minori, poiché tra i soggetti non in regola potrebbero essere minori rientranti nei casi di esonero, omissione o differimento connesse a situazioni di morbilità, pregresse o attuali, temporanee o permanenti (art. 4, par. 1, n. 15 del Regolamento). Al riguardo, si evidenzia che il Codice vieta la diffusione dei dati relativi alla salute (art. 2 septies, comma 8). Ciò premesso, si chiede di comunicare entro 48 ore dalla ricezione dalla presente nota se quanto segnalato e riportato sulla stampa corrisponde al vero. In tal caso - conclude il Garante per la privacy - si chiede di conoscere, entro la tempistica indicata, le misure assunte per conformare il predetto trattamento di dati personali alle disposizioni sopra richiamate».

Ora la scuola dovrà chiarire se i fogli oggetto della contestazione sono stati rimossi e se si sono presi provvedimenti per la protezione dei dati sensibili.
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Quotidiano Di Puglia