Gallipoli senza eventi: la grande fuga dei giovani Gli imprenditori: «Flop»

Gallipoli senza eventi: la grande fuga dei giovani Gli imprenditori: «Flop»
A scoperchiare il vaso di Pandora è stato Oscar Peschiulli, imprenditore di Taviano, titolare della discoteca Picador. Il suo video postato su Facebook, in cui parla della...

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A scoperchiare il vaso di Pandora è stato Oscar Peschiulli, imprenditore di Taviano, titolare della discoteca Picador. Il suo video postato su Facebook, in cui parla della frustrazione, sua e dei colleghi, per una stagione turistica che stenta a decollare, ha raggiunto in poche ore 16mila visualizzazioni e ha dato la stura a una più ampia riflessione - a cui hanno preso parte semplici cittadini, ma anche operatori della Città Bella - sulla strada da intraprendere per non sprecare il lavoro fatto nell'ultimo decennio per fare di Gallipoli la reginetta del turismo italiano e internazionale.

Rabbia, delusione, paura, sgomento: i sentimenti di chi teme di non riuscire a guadagnare abbastanza dopo gli investimenti fatti sono vari. Peschiulli ci va giù duro: «Siamo a luglio, ma sembra settembre: quest'anno i turisti sono il 60% in meno e così gli imprenditori, me compreso, non riusciranno nemmeno a pagare gli stipendi dei collaboratori». La colpa del flop, a parere dell'imprenditore, è l'assenza di eventi, tra la discoteca Cave senza agibilità, il Parco Gondar sotto sequestro e i lidi terrorizzati dalla mannaia della revoca della licenza se si esagera con i party in spiaggia, così come avvenuto per il Samsara, che ancora aspetta di conoscere la sua sorte. «Non ce l'ho con i gallipolini - precisa Peschiulli - ma con le amministrazioni che al posto di regolamentare il turismo indisciplinato dei giovani, hanno preferito far chiudere battenti ad attività imprenditoriali che i giovani li attiravano. Adesso dobbiamo fare i conti con una grossa flessione di presenze: i giovani si sentono traditi perché si aspettavano di trovare l'Ibiza d'Italia e invece la sera non sanno che fare. E se si considera che Gallipoli è la bandiera del Salento intero, si capisce che il danno è grave. Non siamo morti, ma in stato di coma: è ancora tutto salvabile, ma bisogna agire subito».
Stando ai primi dati sommari raccolti da Stefan Carlino, presidente degli albergatori, la flessione c'è, ma i numeri non sarebbero così drammatici come quelli prospettati da Peschiulli: «I dati - spiega Carlino - parlano di presenze, per il momento, in linea con lo scorso anno, ma la flessione è partita nel 2017, quando i locali erano ancora aperti, c'erano gli eventi, eppure registrammo il 20% in meno». Il vero dramma riguarda, però, le prenotazioni per agosto, che sono davvero scarse: «Ci aspettiamo il flop - prosegue Carlino -: abbiamo disponibilità e tanti posti letto vuoti anche per la settimana centrale. Invece dal 18 agosto e per la prima settimana di settembre è tutto pieno: speriamo che sia solo un'inversione di tendenza». La spiegazione del flop di agosto, però, anche secondo l'imprenditore, sarebbe da ricercare nella mancanza di eventi: «I prezzi - conclude Carlino - sono insostenibili per una famiglia. Se avessimo avuto grandi eventi avremmo riempito case e alberghi con i giovani, che invece sono andati altrove, tra Rimini, Mykonos, Ibiza e Formentera, dove hanno i loro dj e i loro concerti».

Spetta a Matteo Spada, presidente dell'associazione commercianti, tirare le somme della frustrazione dei suoi associati e cercare di porre un rimedio, almeno per l'anno prossimo. «Il calo - spiega - si percepisce a occhio nudo, anche senza aspettare i dati ufficiali, e si attesta attorno al 40%. Già dall'anno scorso avevamo avvertito i primi scricchiolii, ma il nostro allarme è rimasto inascoltato e la situazione è andata peggiorando». Come si fa ad arrestare questa emorragia di presenze? Spada ha già la sua ricetta: «Gallipoli ha vissuto un boom inaspettato ma gli ingenti investimenti privati degli ultimi anni non sono stati accompagnati da investimenti pubblici in servizi. Un solo esempio: in centro a Riccione c'è una caserma mobile dei carabinieri. Il nostro appello va quindi alle istituzioni, allo stesso prefetto che prima di approdare a Lecce è stato proprio a Rimini, perché ci aiuti a ricalcare gli scemi che altrove hanno funzionato. Ma facciamo presto, prima che sia troppo tardi». E intanto i commercianti hanno già fissato un incontro con l'assessore regionale al Turismo, Loredana Capone: «Cercheremo con la Regione - conclude Spada - di individuare un piano di lavoro: dobbiamo rimediare agli errori e provare a fare di più e meglio di quanto fatto finora». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia