Gallipoli, inchiesta su gamberi, politica e imprenditoria: Regione e ministero chiedono i danni

Gallipoli, inchiesta su gamberi, politica e imprenditoria: Regione e ministero chiedono i danni
Regione Puglia, ministero dell’Interno, ambientalisti e alcuni privati. Sono coloro che (al momento) hanno espresso formalmente l’intenzione di costituirsi parte...

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Regione Puglia, ministero dell’Interno, ambientalisti e alcuni privati. Sono coloro che (al momento) hanno espresso formalmente l’intenzione di costituirsi parte civile nell’eventuale processo su presunti favori e rapporti “troppo” ravvicinati tra imprenditoria e politica, a Gallipoli. Con ipotesi di dossieraggio in Procura, per avere informazioni privilegiate. Ieri, davanti al gup Angelo Zizzari, è iniziata l’udienza preliminare, rimandata all’11 giugno. Sono in 51 le persone per cui il pm Alessandro Prontera ha chiesto il rinvio a giudizio. 

Le accuse

Le accuse contestate sono a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, accesso abusivo a sistema informatico e di reati edilizi ed ambientali, in quel di Gallipoli. Le indagini erano state chiuse agli inizi di dicembre. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio tutte le misure eseguite il 12 settembre scorso dai militari del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Lecce erano state revocate. 
Il gup Angelo Zizzari, aveva infatti accolto l’istanza formulata nell’interesse dell’ex assessore Emanuele Piccinno, dell’imprenditore Cesario Faiulo, e dell’ex dipendente della Regione Antonio Vincenzo Salvaotre Fasiello, difesi dagli avvocati Ladislao Massari e Massimo Manfreda, e finiti ai domiciliari. Era stata inizialmente disposta la sospensione dall’esercizio dell’ufficio di pubblico ufficiale per il luogotenente dei carabinieri Corrado Salvatore, a cui era stato applicato anche il divieto di dimora nel Comune di Gallipoli. Analoga misura era stata disposta per l’appuntato dei carabinieri in servizio a Gallipoli, Vincenzo Zuccheroso. Era stato sospeso dal pubblico ufficio Franco De Matteis, funzionario in servizio all’Agenzia delle Entrate, poi passato al Catasto. Infine era stato inizialmente imposto il divieto di esercitare la professione di architetto e divieto di dimora per un anno per Cosimo Giungato, ex consigliere comunale; divieto di esercitare attività imprenditoriale per un anno per Ivan Giaccari, Giovanni Bianco e Vito Antonio Greco. 

I rapporti di conoscenza

Stando alle contestazioni gli imprenditori, in grado di stringere rapporti di conoscenza e amicizia anche a livello istituzionale si sarebbero serviti di tecnici e pubblici funzionari compiacenti, che garantivano il favorevole esito di progetti di espansione nel settore dell’edilizia e del turismo. Il secondo filone d’indagine riguardava la dismissione dei beni - ex Ersap (Ente regionale di sviluppo agricolo della Puglia). Quanto alle regalie: gamberoni, e pesce spada, ma anche assunzioni negli hotel in cambio di favori, consulenze e perfino un Rolex. Tra le persone offese citate dal pm anche l’Agenzia delle Entrate, il Comune di Gallipoli la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto; il Parco Naturale Regionale dell’isola di Sant’Andrea e litorale di Punta Pizzo; il Comune di Porto Cesareo; il Dipartimento della pubblica sicurezza; il comando generale dei carabinieri; il comando generale della guardia di finanza. 

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Quotidiano Di Puglia