Gallipoli, sarà più facile costruire nelle aree costiere

La Baia Verde
Semplificate le norme per l’edificabilità delle aree costiere: procedure più snelle senza molti passaggi e burocrazia. Ieri il consiglio comunale di Gallipoli...

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Semplificate le norme per l’edificabilità delle aree costiere: procedure più snelle senza molti passaggi e burocrazia. Ieri il consiglio comunale di Gallipoli ha approvato la delimitazione di quelle aree per le quali, ai sensi di legge, verranno semplificate le norme di tutela ed eliminate le condizioni di inedificabilità esistenti per le aree costiere. Questa delimitazione opera sulle aree che già Regione e Soprintendenza hanno individuato, ma che senza questa delibera non erano formalmente escluse. Il tutto all’interno dell’adeguamento del piano regolatore generale al Piano paesaggistico territoriale regionale (Pptr). Si tratta delle zone dette A e B ovvero centro storico e quasi tutta la zona del borgo comprendendo anche l’area cimiteriale, oltre ad alcune aree di Rivabella e Baia Verde

L'adeguamento

L’adeguamento per la parte restante delle marine sarà, invece, oggetto di un prossimo studio e di un ulteriore consiglio comunale previsto nel 2023, probabilmente anche prima della prossima estate. «Quanto accaduto oggi è precisato e delimitato a tutte le aree escluse ai sensi dell’articolo 142, comma 2, del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio - commenta l’assessore ai lavori pubblici, Riccardo Cuppone - Si tratta di una questione molto tecnica ma che risparmia enormi problemi sull’edificabilità nel borgo di Gallipoli. Infatti sono state individuate determinate aree, come ad esempio la zona centrale del Corso Roma, per cui non vi saranno dei vincoli precedentemente imposti in termini di edificabilità. Ciò non vuol dire si potrà costruire senza alcun permesso, semplicemente si è abbattuto un limite che richiedeva ulteriore burocrazia e semplificato un procedimento che fino ad oggi avrebbe richiesto un maggiore impiego di risorse e di tempo». 

Il piano particolareggiato

Nello specifico, si tratta di aree precedentemente incluse nel piano particolareggiato approvato nel 1980 e che in virtù della legge Galasso , che prevede l’inedificabilità a 300metri dalla fascia costiera, non potevano più essere edificate in quanto sottoposte a vincolo. Oggi invece tali aree possono essere oggetto di costruzione senza il passaggio dell’approvazione paesaggistica. Si parla, solo per fare qualche esempio, di lungomare Galilei, ma anche di Corso Roma, laddove per molte costruzioni, che ricadevano appunto all’interno nei 300 metri dal mare, non si poteva nemmeno posizionare una tettoia o fare un semplice ampliamento. Lo stesso dicasi per il centro storico. Ora si può, naturalmente dopo il regolare iter inerente i permessi a costruire. 


«Il Consiglio ha adottato, secondo i criteri stabiliti dalla Regione, le aree escluse dalle tutele del piano paesaggistico tenendo conto delle peculiarità urbanistiche della nostra città - dice l’assessore Giancarlo Padovano, che ha svolto il lavoro insieme a Cuppone - Siamo certi di aver fatto un ottimo lavoro». Ieri il consiglio ha anche approvato il Piano per il diritto allo studio.

 

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Quotidiano Di Puglia