Medico "no vax" sospeso dalla Asl: ricorso al Tar. La richiesta: 6.350 euro al mese

Medico "no vax" sospeso dalla Asl: ricorso al Tar. La richiesta: 6.350 euro al mese
Ha presentato ricorso al Tar per chiedere, fra le altre cose, un indennizzo di 6.350 euro al mese il medico non vax della postazione del 118 di Galatina sospeso prima dalla Asl e...

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Ha presentato ricorso al Tar per chiedere, fra le altre cose, un indennizzo di 6.350 euro al mese il medico non vax della postazione del 118 di Galatina sospeso prima dalla Asl e poi dall’Ordine poiché si presentò sul posto di lavoro l’1 gennaio privo del Green Pass, sostenendo che fosse sufficiente un tampone per prendere servizio. Nelle 34 pagine di ricorso depositate dagli avvocati Gianni Gemma e Paolo Casati viene chiesto, inoltre, l’annullamento immediato di quei provvedimenti: quello adottato lo stesso 1 gennaio dal dirigente del 118, il dottore Nicola D’Angelo. E la decisione del 9 gennaio con cui l’Ordine dei medici-chirurghi odontoiatri motivò la sospensione per “inadempimento dell’obbligo vaccinale”. 

L'1 gennaio si presentò in servizio senza Green pass

Il caso è quello che vide l’intervento dei poliziotti del commissariato di Galatina attorno alle 9 del primo giorno del nuovo anno: rientrato in servizio dopo sei mesi di sospensione, il medico si era rifiutato di esibire il Green Pass alla guardia giurata addetta a questi controlli, ritenendola non autorizzata. Con i poliziotti invece fu piuttosto esplicito, questo medico: «Non ho il Green Pass perché non ho fatto i vaccini e non ho intenzione di farli». Ricordò però di avere effettuato un tampone e che fosse risultato negativo e che fosse stato messo in servizio quella mattina dalla Asl. Intervenne anche l’avvocato Gemma. Tuttavia la polizia pretese cuna attestazione dalla Asl prima di adottare qualsiasi provvedimento. E quella attestazione arrivo: sospeso dal servizio perché privo della certificazione verde. 
Legittime le sospensioni della Asl e dell’Ordine dei medici? Lo dovranno stabilire i giudici del Tar.

La richiesta: 6.350 euro al mese

Fra i motivi del ricorso presentato dalla difesa del medico anche quello del rischio di effetti pericolosi dei vaccini sulla salute dell’uomo. Un tema caro alle manifestazioni pubbliche dei no vax ma in questo caso posto sotto il profilo giuridico: per sostenere che i dati a disposizione di Ema (Agenzia europea per i medicinali) ed Aifa (Agenzia italiana del farmaco) siano solo quelli messi a disposizione delle case farmaceutiche. E che nelle stesse schede tecniche dei vaccini viene precisato che non sia stata accertata la durata dell’effetto, la tossicità ed il potenziale cancerogeno. Per questo e per altri motivi viene chiesto di condannare Asl ed Ordine dei medici ad indennizzare il medico no vax con 6.350 euro al mese, oltre alla 13esima ed alla 14esima. Fino al reintegro sul posto di lavoro.
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Quotidiano Di Puglia