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In due furono beccati dai carabinieri di Casarano, la sera dell’otto aprile scorso, in possesso di 3 chilogrammi di droga e posti in arresto. Ora, a distanza di quasi 6 mesi, Ivan Caraccio, 36enne del luogo, ha patteggiato 5 anni di reclusione oltre al pagamento di una multa di 23mila euro davanti alla Gup, Giulia Proto con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti così come concordato dal suo avvocato difensore, Antonio Venneri, con il pm titolare dell’inchiesta.
L’altro uomo, il 46enne Angelo Moscara, sempre di Casarano, è finito sul banco degli imputati.
Il processo
Il processo, con rito ordinario, si aprirà il prossimo 17 ottobre dinanzi al giudice Annalisa De Benededictis. Caraccio è il giovane sul quale l’indagine “Diarchia” ha svelato che fosse stata scritta una “condanna a morte” da parte del clan rivale.
Mentre Moscara è il padre di Giuseppe Moscara, il 25enne di Casarano detto “mozzarella” condannato in appello a 19 anni e 4 mesi per due tentati omicidi (di Luigi Spennato, del 28 novembre del 2016, e di Antonio Amin Afendi, del 25 ottobre del 2019, perché componenti del clan rivale).
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