Droga ai detenuti da madri anziane e bambini: è allarme in carcere

Ultraottantenne presa con la coca da consegnare al figlio

Droga ai detenuti da madri anziane e bambini: è allarme in carcere
In un caso una dose di cocaina da consegnare in carcere al figlio detenuto, assieme ai panni puliti e ai generi alimentari. E a vestire gli abiti di “corriere” della...

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In un caso una dose di cocaina da consegnare in carcere al figlio detenuto, assieme ai panni puliti e ai generi alimentari. E a vestire gli abiti di “corriere” della droga l’anziana madre ultraottantenne. Nell’altro un ragazzino minore di 14 anni beccato a cedere al padre hashisc durante un colloquio dietro le sbarre. E nella casa circondariale leccese di “Borgo San Nicola” è allarme per un fenomeno tanto inconsueto quanto pericoloso: anziane madri e figli minori, genitori e parenti “ingaggiati” dai detenuti per la consegna in carcere di sostanze stupefacenti.

«Ciò dimostra quanto siano cambiate le logiche criminali che un tempo non avrebbero permesso di coinvolgere in affari illeciti donne, anziani e bambini» sottolineano la direttrice della polizia penitenziaria, Mariateresa Susca e il comandante, Luigi Pellè. Proprio nelle ultime settimane, tuttavia, l’azione di controllo e prevenzione mirata, da parte del corpo della polizia penitenziaria di Lecce, ha consentito adi bloccare sul nascere le condotte illecite all’interno dell’istituto di pena di Borgo San Nicola.

Gli episodi

Due gli episodi registrati solo nell’ultima settimana che hanno portato gli agenti a sequestrare alcune dosi di cocaina ed eroina. E in un caso una donna è stata arrestata in flagranza di reato. Nel primo episodio, avvenuto all’inizio di giugno, sono stati sequestrati 1,25 grammi di cocaina, contenuta in quattro involucri, che una donna ultraottantenne aveva nascosto addosso, prima di accedere alle sale colloquio per incontrare il figlio detenuto in carcere. Nel secondo caso, a distanza di pochi giorni, è stata arrestata in flagranza di reato una sessantenne per aver ceduto, sempre durante il colloquio con il figlio, 2,70 grammi di eroina. Ma a preoccupare sono anche alcuni episodi che vedono coinvolti bambini e minori di 14 anni. E dunque non imputabili. Nel dettaglio nelle scorse settimane gli agenti hanno sequestrato una dose di hascisc che un bambino stava cedendo al padre detenuto proprio nel corso di un colloquio. In un altro caso un minore over 16 è stato arrestato per aver ceduto hascisc e cocaina al fratello. Fatti che confermano, come si diceva, la tendenza ad introdurre sostanze stupefacenti in carcere servendosi di bambini ed anziani.

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Quotidiano Di Puglia