Dopo gli ulivi, seccano gli oleandri: la xylella colpisce anche San Lazzaro

Dopo gli ulivi, seccano gli oleandri: la xylella colpisce anche San Lazzaro
Dopo gli ulivi, gli oleandri. Le analisi compiute dall'Osservatorio fitosanitario regionale lo confermano: anche questi arbusti sono stati attaccati dalla xylella, il batterio...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dopo gli ulivi, gli oleandri. Le analisi compiute dall'Osservatorio fitosanitario regionale lo confermano: anche questi arbusti sono stati attaccati dalla xylella, il batterio che sta mettendo in ginocchio l'olivicoltura e desertificando il paesaggio salentino. Dopo gli uliveti - ampie distese di campagna trasformate ormai in un cimitero di secchi spaventapasseri - la xylella sta aggredendo anche il paesaggio urbano del capoluogo, a partire dal quartiere San Lazzaro.


Bomboniera residenziale a una manciata di metri dal cuore commerciale della città, piazza Mazzini, e dal centro storico, San Lazzaro è costellato di oleandri. Ma lungo il reticolo delle sue strade chiunque si può rendere conto di come questi arbusti, che caratterizzano il quartiere da sempre, stiano seccando. Uno a uno.
Via Minniti, proseguimento di via Braccio Martello in direzione di via Torre del Parco, ha perduto ogni traccia di verde e di colori: gli alberelli fioriti di bianco e di rosa sono solo un lontano ricordo. È tutto secco.

In via Campania (non molto lontano, tra l'altro, da piazza Mazzini) qualche oleandro resiste ancora, ma rami e fogliame ormai secchi fanno capolino qua e là annunciando l'inesorabile avanzata della malattia per la quale, oggi, non esiste una cura. E lo stesso si può osservare in via Schipa, in via Capitano Ritucci e in tutto il quartiere.
Malati sono gli ulivi piantati sulle rotatorie, malati gli oleandri nel quartiere San Lazzaro e - è solo questione di tempo, asseriscono gli esperti - malati saranno anche gli arbusti che colorano gli spartitraffico delle strade verso il mare, dove l'oleandro è principe del paesaggio, è sinonimo di fresco, di vacanza, di Salento.

La certezza che si tratti di xylella è arrivata ad aprile, quando l'Osservatorio fitosanitario regionale ha scritto al commissario Mario Sodano comunicando l'esito delle analisi effettuate sugli oleandri. Risultati che risuonano come una condanna a morte per molte specie inserite nella lista rossa, fra le più sensibili al batterio xylella fastidiosa, e che sono stati inviati anche al ministero per le Politiche agricole e al Dipartimento per l'Agricoltura della Regione Puglia. Cosa è accaduto da aprile? Nulla.

Non esiste un piano per l'espianto e la distruzione degli oleandri o degli olivi infetti che si trovano sul territorio urbano di Lecce, nonostante questo prevedano i protocolli fitosanitari e nonostante, ancora, questa sia l'unica strada individuata dagli esperti per fermare l'avanzata del batterio. L'assessorato all'Ambiente retto da poche settimane da Angela Valli - che abbiamo contattato per il tramite dell'ufficio stampa - fa sapere che, da lunedì, saranno avviate le potature, partendo prima da tigli e pini. Poi si proseguirà con gli oleandri.

Ma la potatura non sarà sufficiente a fermare l'avanzata di xylella. E i tempi di intervento si preannunciano lunghi. Basti pensare che la competenza per il Verde - anni addietro abbinata all'assessorato ai Lavori pubblici - oggi è spacchettata: della programmazione, cioè di stilare un piano del Verde vero e proprio, si occuperà l'Urbanistica, mentre della manutenzione quotidiana si occupa, appunto, l'assessorato all'Ambiente.
I due funzionari incaricati di seguire lo stato di salute del verde cittadino, però, sono distaccati ai Lavori pubblici, i loro uffici hanno sede proprio in via XX settembre e, infine, a mettere materialmente le mani sui rami, sui tronchi e sulle chiome di pini, tigli e oleandri della città sono gli operai della Lupiae servizi.


San Lazzaro, dunque, dovrà presto riflettere su come cambiarsi d'abito, preparandosi ad accogliere per le strade nuove, diverse cultivar di oleandro o alberi di altro tipo, purché siano inattaccabili dal batterio. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia