Parla Ivan Orfei: l'intervista al domatore. «La tigre mi ha azzannato perché ho sbagliato, è la "mia bambina"»

La zampata durante uno spettacolo aperto al pubblico

“Ho sbagliato io e la tigre non ha colpe. La mia “bambina” non ha agito con cattiveria: si è trattato solo di un incidente”. Dal letto di ospedale...

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“Ho sbagliato io e la tigre non ha colpe. La mia “bambina” non ha agito con cattiveria: si è trattato solo di un incidente”. Dal letto di ospedale dove è ricoverato da ieri sera dopo l’aggressione subita a collo e gambe dalla tigre “Rambo” nel corso dell’esibizione circense, il domatore Ivan Orfei, racconta la disavventura vissuta riservando il termine “bambina” per la tigre che lo ha assalito e tranquillizza tutti sul suo stato di salute.

Dopo la grande paura, ora qual è il suo stato di salute?
“Va molto meglio, per fortuna non è niente di grave e a distanza di qualche ora tiro un grande sospiro di sollievo. Mi è andata bene, l’importante è che ora sto bene”.
Pochi attimi di esibizione, qualche coccola riservata alle tre tigri in pista e poi il terrore nel tendone del circo con le urla di bambini e genitori per quanto stava improvvisamente accadendo. Cosa ricorda di quei momenti?
“Attimi non semplici da spiegare. L’incidente è dipeso da una mia distrazione. La tigre non ha fatto nulla di sbagliato. È stata colpa mia”. 

Cos’è successo quindi?
“L’animale si è ritrovato vicino la mia gamba, ed essendo un felino si è comportata come tale. Con il muso a pochi centimetri dall’arto è uscito il suo istinto felino, però è stata una mia svista lasciarla muovere alle spalle perdendone il contatto visivo”.
In passato aveva mai avuto segnali di insofferenza dell’animale o intravisto episodi di aggressività?
“No. Lavoro con le tigri da ben tre anni e in tutto questo tempo non è mai accaduto niente di simile. In allenamento e anche durante gli spettacoli, come pure si intravede nei video diffusi sui social, coccolo e gioco con la tigre. Ripeto, non c’è cattiveria nell’animale, è stato un mio errore e questi tipi di incidenti purtroppo per chi fa questo mestiere possono capitare”.
Sul futuro dell’animale e dell’attività del circo, cosa pensa accadrà?
“La tigre rimane con me assolutamente e vivrà sino alla vecchiaia. Sugli spettacoli invece riprenderanno presto. Qualche giorno di riposo per riprendersi dallo spavento e poi dal primo gennaio, familiari e colleghi riprenderanno. Ho già tranquillizzato tutti sul mio stato di salute”.
Ha letto anche i social e i commenti sull’episodio?
“Mi hanno offeso e scritto cose brutte, ma questo non ha importanza. Sono contento che tante persone al di fuori del mondo circense si sono preoccupate per me, questo fa molto piacere e mi aiuterà nella guarigione”.
Pronto a tornare in pista?


“Sì, sono nato in questo mondo, e non vedo l’ora di rientrare. Attendo di guarire per tornare nelle mie due grandi famiglie: da una parte le mie due figlie, moglie e genitori e poi gli animali che già mi mancano tantissimo”. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia