Lavori sul costone di Porto Miggiano: sei condanne e dissequestro della baia

Porto Miggiano
Si è chiuso con sei condanne ed il dissequestro della baia di Porto Miggiano, il processo che ha contestato abusi edilizi ed il deturparmento di bellezze naturali, per i...

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Si è chiuso con sei condanne ed il dissequestro della baia di Porto Miggiano, il processo che ha contestato abusi edilizi ed il deturparmento di bellezze naturali, per i lavori di consalidamento della costa di Porto Miggiano.


Il giudice della seconda sezione penale, Pasquale Sansonetti, ha disposto la restituzione dell'area al Comune di Santa Cesarea Terme, ma a condizione che venga messa in sicurezza. I sigilli furono apposti il 20 marzo del 2013 nel corso dell'inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone che il 25 settembre scorso aveva chiesto la condanna di tutti gli imputatia  complessivi sette anni di reclusione.

Fra i dieci imputati, è stato assolto il sindaco  Daniele Cretì, insieme con i progettisti Giovanni Bosco e Mario Rotolo, nonchè con il dirigente della Regione Luigi Stanca.

Dieci mesi di reclusione sono stati inferti a  Salvatore Bleve, responsabile dell'ufficio comunale Lavori pubblici; ed ai progettisti Antonio De Fazio, Francesco Leo e Daniele Serio. Otto mesi a Francesca Pisanò, collaudatore dell'opera; e sette mesi a Maria Grazia Mariano, amministratrice dell'impresa esecutrice dei lavori.

Gli imputati Bleve, Serio, Leo, De Fazio e Doriano sono stati inoltre condannati a risarcire in sede civile il Ministero dell'Ambiente e l'associazione culturale Biblioteca di Sarajevo ed a versare una provvisionale rispettivamnte di 100mila euro e 20mila euro.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 70 giorni  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia