Denuncia choc di una 16enne: «Stuprata in centro»

Un'auto delle Volanti
Per cinque giorni era riuscita a tenersi dentro la vergogna e il...

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Per cinque giorni era riuscita a tenersi dentro la vergogna e il dolore. Forse ha pensato di riuscire a dimenticare, ma così non è stato. Così un giorno, con un nodo alla gola, ha trovato il coraggio di parlarne a scuola con la sua professoressa preferita. Ed è stata proprio l’insegnante a confortarle e a convincerla ad aprirsi, a confidare tutto ai suoi genitori. A chiedere aiuto innanzi tutto per se stessa e poi perché una cosa del genere non potesse accadere più. È venuta fuori così la storia di una violenza sessuale nei confronti di una 16enne del Nord Salento, che si sarebbe consumata un sabato sera nel cuore di Lecce. I fatti risalgono alla serata di sabato 16 marzo. La ragazzina era nel centro storico, nei pressi del Convitto Palmieri, quando - stando a quello che ha raccontato quando ha sporto denuncia in Questura - sarebbe stata avvicinata da due ragazzi dall’apparente età di 30 anni e dall’accento marcatamente salentino. I due l’avrebbero convinta - con le buone o con le cattive bisognerà capirlo - a seguirli in alcune stradine poco illuminate dei dintorni e qui avrebbero iniziato a palpeggiarla, fino ad abusare di lei. La ragazzina è rientrata a casa e per cinque lunghissimi giorni ha fatto finta di nulla. Tutto sembrava andare come al solito: la scuola, i compiti, le telefonate con le amiche, le uscite. Forse ha provato a dimenticare. Ma alla fine non ha retto e una mattina, in classe, ha confidato la violenza subita a un’insegnante. È stata lei a convincerla a parlarne in famiglia, così una settimana fa - quando erano passati 5 giorni dalla presunta violenza - la 16enne, accompagnata dal padre, si è presentata al Pronto soccorso del “Vito Fazzi” per farsi visitare. Da qui, con il referto in mano, sarebbe andata dritta in Questura. L’episodio è ora al vaglio degli agenti della Squadra Mobile, diretti dal vicequestore Alessandro Albini, che stanno cercando riscontri a quanto raccontato loro dall’adolescente. Per questo, avrebbero acquisito le immagini delle videocamere di sorveglianza della zona e ascoltato alcune persone che lavorano in centro, le quali potrebbero aver visto qualcosa o notato movimenti sospetti. Intanto, in un servizio andato in onda qualche giorno fa, i reporter delle Iene hanno “pizzicato” un medico di origini leccesi, che esercita a Parma, mentre effettuava esplicite avances sessuali alle pazienti. Si torna così a parlare di G.D.L., già finito ai domiciliari per violenza sessuale nel 2017 e sospeso per un anno dalla professione. Ma - come si vede nel servizio andato in onda su Italia 1 - l’uomo ha ripreso ad esercitare come si vede dalle immagini registrate dalla telecamera nascosta, non avrebbe perso il suo “vizietto” di allungare le mani sulle pazienti.
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Quotidiano Di Puglia