Giornali e tv locali: subdolo tentativo di condizionare l'informazione

Giornali e tv locali: subdolo tentativo di condizionare l'informazione
Un comunicato unitario di giornali e tv - che qui riportiamo integralmente - è stato diffuso dopo la delibera della giunta comunale di Lecce in cui si dà mandato ai legali per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un comunicato unitario di giornali e tv - che qui riportiamo integralmente - è stato diffuso dopo la delibera della giunta comunale di Lecce in cui si dà mandato ai legali per accertare le responsabilità degli organi di stampa e dei loro responsabili, che potrebbero aver leso l’onore e il decoro del Comune, ed attivare eventuali richieste di risarcimento.




Il fatto è legato all’operazione “Augusta” dell’ottobre 2011 di cui avevano dato notizia tutte le testate locali e nazionali, quotidiani, televisioni e siti web.



Ecco il testo del comunicato unitario sottoscritto da

Gazzetta del Mezzogiorno, TeleNorba, TeleRama, LeccePrima, Nuovo Quotidiano di Puglia:



Il ripensamento a scoppio ritardato ha sempre qualcosa di non detto, se non proprio di sospetto. La delibera con cui ora, ottobre 2015, il sindaco e l’amministrazione comunale di Lecce danno mandato a un legale per verificare se i media tutti abbiano leso il decoro, la reputazione e l’immagine di Lecce a proposito dell’operazione antimafia “Augusta”, ottobre 2011, con riferimento al possibile consumo di droga da parte di alcuni politici locali (alla fine nessun coinvolgimento nell’inchiesta, ma anche nessun nome sbandierato), si rivela per quello che è: un subdolo tentativo di condizionamento dei mezzi di informazione.



Le dinamiche dell’informazione e della comunicazione sono spesso intrise di toni accesi e inquadrature sfocate. In genere la dialettica della cronaca quotidiana nello svolgimento dei fatti, e ancor più delle inchieste, corregge in corso d’opera il tiro quando è fuori mira. E così è stato in quei giorni convulsi della retata che scoperchiò i nuovi affari della Sacra corona unita risorta dalle proprie ceneri. Del coinvolgimento di politici e amministratori molto si disse, anche sotto la spinta di prese di posizione al calor bianco di autorevoli esponenti dell’opposizione. Fu un comunicato del procuratore Cataldo Motta a mettere fine, nel volgere di pochi giorni, a sospetti e polemiche. Tv e giornali tutti ne presero immediatamente atto. Fine della storia.



Parlare ora, e solo ora, di danni all’immagine per una vicenda finita da tempo in archivio, e pressoché dimenticata da tutti, sconcerta e indigna. I danni di immagine subìti dalla città negli ultimi tempi si devono piuttosto a scelte discutibili e a un certo grado di disattenzione e approssimazione di chi dovrebbe tenerla nella massima considerazione, non fosse altro che per vincolo di mandato. Voler immaginare altri collegamenti con storie e vicende datate nel tempo (e risolte da tempo) ha il retrogusto amaro della mistificazione. O, appunto, del subdolo tentativo di condizionamento dei mezzi di informazione di fronte agli eventuali sviluppi delle inchieste giudiziarie in corso. Al quale, va da sé, ci sottrarremo. Con la schiena dritta e la coscienza a posto. Come sempre. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia