Dalle fontanine restaurate “spunta” il fascio littorio. Protesta l'Anpi: «Troppo evidente quel simbolo fascista»

Una piazza ad Alezio
Una bellissima fontanina storica restaurata e restituita alla città nella sua interezza e nella sua verità. Ma a qualcuno fa ancora paura il simbolo,...

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Una bellissima fontanina storica restaurata e restituita alla città nella sua interezza e nella sua verità. Ma a qualcuno fa ancora paura il simbolo, «oltremodo evidente» nel restauro perché colorato in oro, un fascio littorio che ricorda che in quel ventennio fascista i paesi del sud, ma non solo loro, avevano la possibilità di utilizzare centinaia di quelle fontanine dell'Acquedotto Pugliese.


A restaurarle in modo puntuale e preciso è l'amministrazione comunale di Alezio con il suo sindaco Andrea Barone, grazie anche ad alcuni volontari, a risentirsi invece è l'Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) di Gallipoli con il suo presidente Antonio Ventura che scrive un'accorata lettera al primo cittadino di Alezio.

«In questi giorni, l'amministrazione comunale, grazie all'ausilio di volontari, ha provveduto a far restaurare le fontanine dell'Aqp dislocate nel paese e risalenti al ventennio fascista - scrive Ventura -. Pur plaudendo alla lodevole iniziativa, duole constatare che l'opera di restauro della fontana sita in via del Santuario, ha comportato, alterandone la colorazione originale, la tinteggiatura in oro del fascio littorio, rendendolo oltremodo evidente. Mettere in risalto tale simbolo - dice ancora Ventura - riporta ad un periodo buio della storia d'Italia, soprattutto oggi, in un contesto di recrudescenza nazionale degli episodi di intolleranza e violenza fascista, da parte di organizzazioni politiche di estrema destra».

Ventura si dice preoccupato dell'interpretazione che qualcuno potrebbe dare nell'aver messo in evidenza quel fascio littorio, e arriva a pensare che quel qualcuno potrebbe essere istigato a riorganizzare il partito fascista. «Tutto ciò, anche se fatto in buona fede, può essere interpretato come una provocazione ed una istigazione indiretta alla riorganizzazione del partito fascista».


Poi si rivolge direttamente al sindaco: «Nel ricordare che la Carta fondamentale della nostra Repubblica nacque dall'incontro di tutte le fedi politiche e fu redatta da uomini che, pur nella diversità di opinioni, si adoperarono per non rischiare di rivivere le atrocità perpetrate nel ventennio fascista, quale Anpi, operante sul territorio, la invitiamo disporre il ripristino della fontana nella sua colorazione originaria, rimuovendo la doratura sul fascio littorio. Ci auguriamo che, nel suo ruolo di sindaco e rappresentante delle diverse sensibilità dei suoi concittadini, accolga questa nostra richiesta». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia