Il loro insolito passeggiare per le vie di Lecce non è l'effetto collaterale di chissà quale cambiamento climatico, anche se lo zampino dell'uomo...
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«Questi uccelli sono abbastanza simili, per dimensioni, alle galline, e si nutrono appunto del grano destinato a loro - spiega Fabio Ippolito, esperto di fama nel settore dell'ornitologia e tra i curatori dell'Orto Botanico di Lecce - e gli amanti degli animali sono avvisati, anche perché, a quanto pare, sfamarli costa davvero poco: un poco di grano (mais: un euro al chilo) e un goccio d'acqua. Zona 167, via del Mare, Salesiani, villa comunale, poi anche centro storico. Negli ultimi giorni gli avvistamenti sono stati numerosi. La prima segnalazione è partita dall'ex assessore al Randagismo Andrea Guido - aggiunge Ippolito - poi è stata quasi una psicosi. Il che lascia intatto anche il mistero sul numero degli esemplari in giro: qualcuno dice tre, ma potrebbero anche essere di più. Sono animali comprensibilmente spaventati anche perché più che volare camminano - e prenderli è oggettivamente difficile e ci ha provato anche ieri un ornitologo, ma senza successo. Finora, nonostante le ripetute segnalazioni, nessuno è riuscito ad avvicinarne un esemplare a meno di cinque, sei metri. Vittime predestinate di qualche paladino della natura che le stava allevando per poi lanciarle nelle campagne e sparacchiarle?
«Quasi certamente - insiste Ippolito - perché non sono animali presenti nelle nostre campagne, né migrano cercando territori caldi quando cala il freddo, come invece avvenuto con le beccacce quando è arrivata la neve». Per ora le Coturnici, a quanto pare, stanno bene, ma potrebbero avere problemi per la penuria di cibo, i predatori naturali (leggi: gattacci), le macchine (non sono consapevoli della loro pericolosità).
Se qualcuno riuscisse per caso, ma proprio per caso a prenderne una, potrebbe metterla in una scatola di cartone e recarsi presso il Centro territoriale di accoglienza della fauna selvatica omeoterma (Cras Salento) di Calimera, dove oltre che per la fauna autoctona c'è sempre un posticino anche per quella esotica. E una postazione del Dio degli Animali, che in questo mondo ha vita sempre, sempre più difficile. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia