Dalla California al Salento per far visita ad uno dei pochissimi centri del Meridione specializzato nella realizzazione di protesi e altri supporti. L'altro giorno...
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La collaborazione con aziende straniere è motivo di orgoglio per Grazio, il figlio Stefano e i 15 impiegati tra tecnici e collaboratori. Dall'anno di apertura a San Cassiano, nel 1987, le richieste arrivate al laboratorio sono aumentate sempre più tanto da far decidere ai titolari del centro di ingrandire nel 1999 la struttura e spostarla nella periferia della cittadina. «Ogni giorno, qui, è un via vai di persone da tutta Italia che vogliono tornare ad utilizzare la funzione del proprio arto, - spiegano Grazio e Stefano. Nella creazione delle protesi utilizziamo diversi materiali, da quelli più tecnologici in fibra di carbonio e lega di titanio a quelle tradizionali in fibra di vetro, cuoio e legno. Finora abbiamo fornito circa 70-75 protesi per ginocchio elettronico anche per sportivi e non. A Rio, in Brasile, alle ultime paralimpiadi abbiamo affiancato pure un atleta di Ischia piazzatosi tra i primi dieci». Oggi, la struttura di Grazio sponsorizza anche la squadra di Lecce di basket in carrozzina.
«La Colella è una delle poche aziende nel Sud in questo campo - dice Antonio Corvaglia, presidente di Anmil Lecce (associazione mutilati e invalidi). Porto la testimonianza dei 3500 iscritti all’associazione, molti dei quali si rivolgono a questo ente salentino per riacquisire la funzione dei propri arti. Come Anmil inoltre sosteniamo un atleta leccese, Alessandro Moscatello di Taurisano, che tuttavia è costretto a spostarsi a Padova per allenarsi nella sua specialità, l’handbike (paraciclismo). La Puglia purtroppo è ancora indietro con le strutture sportive adatte per i disabili». Tornare ad affrontare la vita in tutta normalità, seppure con un arto artificiale che la tecnologia sta sempre più avvicinando alle funzioni di quello umano, dunque, si può. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia