Ztl a Lecce, i residenti contro il nuovo regolamento: «Va modificato»

Uno degli accessi al centro storico
Ztl si cambia. Ma il regolamento non piace al Comitato per la Tutela del Centro Storico. Condivisibile nelle «finalità» ma contestabile nelle...

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Ztl si cambia. Ma il regolamento non piace al Comitato per la Tutela del Centro Storico. Condivisibile nelle «finalità» ma contestabile nelle «disposizioni adottate». E quindi va modificato. O almeno questa è la richiesta dei residenti. 

 

Il regolamento

 

Le novità introdotte dal nuovo regolamento comunale di Lecce partiranno il 1 maggio. L’accesso libero alla Ztl dai varchi elettronici - otto accessi in tutto in città, e altri dodici che potrebbero arrivare - sarà consentito solo in due fasce orarie: dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 nei giorni feriali e con inibizione h24 nelle domeniche e giorni festivi. Accesso al centro storico dunque per sole 6 ore giornaliere e cambio di orari di sosta tariffata sugli stalli blu all’interno della Ztl: si pagherà il grattino dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 18.30. Poi il borgo dovrà restare libero dalle auto al netto di quelle dei residenti.

Nelle due fasce orarie sarà consentito l’accesso a dimoranti, possessori e utilizzatori di garage, carico e scarico merci e bagagli, manutentori, imprese edili e assistenti tecnici, logistica, medici, assistenti alla persona, pass disabili Cude, autorizzati occasionali, mezzi istituzionali e i veicoli esenti come forze dell’ordine, polizia, vigili del fuoco, ambulanze e automediche. Il rinnovo interessa oltre 5mila “fruitori” dell’area antica (secondo i dati aggiornati a febbraio 2020) tra residenti, affittuari, proprietari, professionisti, commercianti e artigiani.

 

Le critiche

 


Impossibile, per il Comitato, rispettare sempre il “percorso più breve” per rientrare alla propria abitazione (l’articolo 2 dice: è sempre vietato il transito in attraversamento al solo fine di abbreviare il percorso di spostamenti aventi origine e destinazione al di fuori della Ztl o Area Pedonale): la scelta del percorso, tuonano dal Comitato Francesco D’Ercole (presidente Comitato) e Maurizio Salvatore (relatore documento), dipende dalla situazione. «Prendiamo ad esempio chi debba percorrere le vie della movida nelle ore serali per lasciare o raggiungere il proprio domicilio/residenza».

Alcuni percorsi, spiegano, in determinati giorni e determinate ore, specie serali e della notte non sono affatto percorribili nemmeno a piedi perché invase da una folla fittissima di frequentatori della movida. «Anche ad un‘ambulanza è di fatto impedito il transito. Dobbiamo aspettare un evento infausto perché chi ci amministra si accorga della pericolosità di tale fenomeno divenuto ormai ingestibile? È chiaro che il varco di accesso e il percorso saranno diversi a seconda dell’orario e del giorno». Ragion per cui il Comitato chiede la modifica del regolamento laddove impone i varchi obbligati di accesso al centro storico degli aventi diritto in base alla residenza/ domicilio. 

 

I pass


Poi c’è il problema dei pass. “Massimo di due veicoli per nucleo familiare e unità immobiliare” è una strada non percorribile dicono dal Comitato. Accade infatti che un nucleo famigliare abbia più di due auto (con figli maggiorenni per esempio) o che in una stessa unità abitativa del centro storico risiedono più nuclei familiari, spesso legati da parentela. La lista è lunga e a queste criticità si aggiunge anche la presenza di possessori di auto d’epoca che in altre città «godono di un pass gratuito per 25 uscite feriali annuali con pagamento di un ticket per le uscite successive» e che ai titolari di esercizi commerciali (pass carico e scarico) si limiti ad un solo pass per veicolo. «Con il nuovo regolamento, poi - aggiungono dal Comitato - si danneggia gravemente chi è in età tra i 70 ed i 75 anni e con necessità di assistenza ma non invalido al 100%, perché quest’ultimo non può più fornire un pass a chi lo assiste». 


Le critiche arrivano anche sull’obbligatorietà del rinnovo biennale dei pass, che il Comitato vorrebbe quinquennale e la possibilità di «riservare esclusivamente dei posti ai residenti della zona come avviene in altre città» costretti soprattutto nei fine settimana a girare «percorrere più volte lo stesso itinerario nella speranza della liberazione di un posto» occupati spesso dalle «troppe auto di chi utilizza il centro storico come parcheggio: è questo l’abuso da combattere». Non è escluso che le richieste di modifica al regolamento saranno proposte sposate da una parte della politica (di opposizione) a Palazzo Carafa. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia