Contestazioni per Salvini nel Salento e lui si scatta un selfie con un migrante

Contestazioni per Salvini nel Salento e lui si scatta un selfie con un migrante
MARTANO - Molti simpatizzanti e anche una quarantina di contestatori all'esterno della sede della Lega a Martano, dove nel primo pomeriggio si teneva l'incontro elettorale...

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MARTANO - Molti simpatizzanti e anche una quarantina di contestatori all'esterno della sede della Lega a Martano, dove nel primo pomeriggio si teneva l'incontro elettorale con Matteo Salvini. Nel corso dell'incontro, blindato dalle forze dell'ordine anche a causa dell'atto vandalico che aveva interessato il circolo alla vigilia dell'evento, Salvini ha parlato di tutela dei prodotti locali e mentre era sul palco insieme ad alcuni candidati locali della Lega, si è anche fatto un selfie con un giovane immigrato di colore.

Si tratta di un lavoratore agricolo impiegato nella azienda «Alea» di proprietà di Alessandro Coricciati, segretario cittadino della Lega a Martano. «Gli immigrati regolari e perbene che sono con i documenti a posto, che pagano le tasse, che mandano i figli a scuola sono miei fratelli», ha detto il leader della Lega -. «Il problema - ha continuato - non è dove sei nato o il colore della pelle, però accogliere persone per bene che portano ricchezza sì, spalancare le porte di casa mia per le donne e i bambini che scappano davvero dalla guerra sì, ma a quel 90% di persone che non scappano dalla guerra e vengono qua a rapinare e spacciare, se ne tornano a casa loro dal primo all'ultimo perché non c'è più spazio». Sulle contestazioni all'esterno, il leader leghista ha poi commentato: «Non vedo l'ora che l'Italia torni ad essere un Paese normale dove gli uomini delle forze dell'ordine non siano costrette a tenere a bada 30 sfigati che non hanno altro di meglio da fare alle 3 del pomeriggio perché non hanno da lavorare evidentemente. In un Paese normale - ha detto ancora - gli uomini delle forze dell'ordine dovrebbero essere in giro a beccare in Salento un pò di clandestini che poi noi mettiamo su un aereo e rispediamo a casa loro». Su uno degli striscioni esposti dai manifestanti che sono stati allontanati dalla polizia c'era scritto: «Più terroni, più immigrati, meno leghisti». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia