Come Romeo e Giulietta: Giuliano racconta la storia d'amore tra i palazzi di Lecce

Foto da Salento Review
LECCE - Non solo ulivi e Taranta, l'ultima puntata di "Meraviglie - La penisola dei tesori" è stata anche l'occasione per riportare alla luce una delle...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LECCE - Non solo ulivi e Taranta, l'ultima puntata di "Meraviglie - La penisola dei tesori" è stata anche l'occasione per riportare alla luce una delle leggende più romantiche e suggestive di Lecce.

Ospite del divulgatore più amato degli italiani, Alberto Angela, il leader dei Negramaro Giuliano Sangiorgi, che ha raccontato la famosa storia del volto che spunta da un palazzo di via Federico D'Aragona, all'angolo con vico dei Theutra, nel cuore della cittàò vecchia.
Si tratta di piccola testa di donna che interrompe la linea dell'angolo di un palazzo, all'altezza  del primo piano.
«Si racconta  - ha raccontato Giuliano facendo da cicerone nei vicoli della movida leccese - che ci sia stato un amore platonico fra i figli delle famiglie dirimpettaie. Il padre di lei però decise di murare la finestra, e la ragazza  si uccise. Alla ricerca di un suo ricordo, il giovane commissionò una scultura sullo spigolo di quel palazzo, che a malincuore ben conosceva. Fu il suo unico modo per continuare a vederla tutti i giorni e fare in modo che quell'amore fosse eterno».

È una storia che molti leccesi conoscono quella dei Romeo e Giulietta salentini ma secondo Sangiorgi il racconto anche una buona occasione per guardare la città sollevando lo sguardo: «Ho cominciato a guardare Lecce dal basso verso l'alto solo quando sono tornato dall'America con i Negramaro - ricorda Giuliano - a volte non ci si accorge della bellezza che ci circonda. E così ho iniziato ad alzare lo sguardo e osservarla, come se guardassi i grattacieli di New York». 
Oltre a raccontare le bellezze del territorio, però, Giuliano ha anche eseguito la sua interpretazione del brano Lu rusciu te lu mare, uno dei classici della pizzica salentina.

Foto: Salento Review Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia