In auto con 5 chili di cocaina: imprenditore arrestato con un suo dipendente

In auto con 5 chili di cocaina: imprenditore arrestato con un suo dipendente
Quasi 5 chili di cocaina in auto. E per un imprenditore 53enne di Squinzano, Fernando Giovane, e un suo dipendente 30enne originario della Romania e residente a Trepuzzi, Catalin...

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Quasi 5 chili di cocaina in auto. E per un imprenditore 53enne di Squinzano, Fernando Giovane, e un suo dipendente 30enne originario della Romania e residente a Trepuzzi, Catalin Ionel Patriche, scatta l’arresto. 


I due sono stati fermati a Roma, sulla A24, l’Autostrada dei Parchi, nel pomeriggio del 26 gennaio.

 

I controlli in autostrada e la droga nascosta

 

Alla guida della vettura c’era l'imprenditore che nella cittadina del nord Leccese è titolare di una grossa azienda nel ramo logistica e traslochi. I due stavano viaggiando in direzione L’Aquila quando sono incappati in un normale controllo della polizia. Alla vista delle divise, entrambi hanno mostrato atteggiamenti di nervosismo e questo non ha fatto altro che alimentare i sospetti degli agenti. I poliziotti hanno chiesto ai due se trasportassero qualcosa di illegale: è stato il conducente, a quel punto, a dichiarare che nell’auto c’era la sostanza stupefacente. La droga era custodita in un sacchetto di plastica appoggiato tra i piedi del passeggero. Dai successivi accertamenti è emerso che si trattava di cinque pacchi in cellophane contenenti in tutto 4 chili e 900 grammi di cocaina con un principio attivo pari al 75 per cento. 

 

Le accuse e la caccia ai grossisti

 


Un quantitativo di stupefacente dal quale si sarebbero potute ricavare diverse migliaia di dosi da smerciare sul mercato dello spaccio. Su disposizione del pubblico ministero di turno presso la Procura di Roma, i due sono stati arrestati in flagranza di reato con l’accusa di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanza stupefacente. Il fermo è stato poi convalidato dal giudice per le indagini preliminari. Gli arrestati sono difesi dall’avvocato Antonio Savoia. Le indagini proseguono per accertare la provenienza e la destinazione dello stupefacente. 
 

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Quotidiano Di Puglia