L’accodo fra la Curia e il Comune per tenere le chiese aperte è approdata ieri nella commissione Cultura presieduta dal consigliere Roberto Martella. «E...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L’idea, quindi, convidisa dai consiglieri comunali, è di estendere e regolamentare il patto stretto fra il vescovo Domenico D’Ambrosio e il sindaco Paolo Perrone. Un patto che prevede l’apertura delle sei chiese principali di Lecce per 143 giorni all’anno, non solo d’estate. Si tratta, in particolare, della Basilica di Santa Croce, della chiesa del Rosario, del Duomo, della chiesa di Sant’Irene, di quella di Santa Chiara e di San Matteo.
«Gli uffici ci hanno riferito - continua il presidente della commissione Cultura, Martella - che sono in corso i conteggi per quantificare le somme da pagare alla Curia per il lavoro extra del personale». Dunque, una volta che la somma sarà calcolata con esattezza, l’accordo entrerà a regime. E i 143 giorni di apertura straordinaria delle chiese si aggiungeranno alle aperture domenicali e nei festivi, anche di sera, previste dal programma OpenDays di Pugliapromozione.
«Molto soddisfatto dell’accordo raggiunto tra Curia e Comune» si è detto ieri il consigliere dell’Udc, Luigi Melica, che nei mesi scorsi aveva sollecitato il sindaco Perrone a pagare alla Curia gli oneri di urbanizzazione secondaria mai versati e dovuti, in virtù di una legge regionale, perché il vescovado potesse far fronte all’impegno di tenere le chiese aperte, come si conviene a una città d’arte e turistica. «Ben venga il protocollo con i nuovi orari di apertura delle chiese del centro storico - dice Melica - ma non dimentichiamo che la chiusura delle chiese era dovuta al mancato pagamento da parte del Comune di tali oneri. Perrone - attacca Melica - si è mosso solo perché messo con le spalle al muro, temendo di dover versare alla Curia gli oneri pregressi». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia