Cercasi gestore per il bar ex Agip, pronto il bando

Cercasi gestore per il bar ex Agip, pronto il bando
È pronto il bando per l’affidamento della gestione dell’ex Agip, vicino all’Obelisco. Dopo che lo...

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È pronto il bando per l’affidamento della gestione dell’ex Agip, vicino all’Obelisco.

Dopo che lo scorso giugno la Soprintendenza archeologica ha dichiarato l’ex distributore di carburanti immobile di interesse storico e artistico, il Comune ha deliberato di concedere in gestione l’intera struttura per nove anni «per lo svolgimento delle seguenti attività: mostre ed esposizioni, somministrazione alimenti e bevande, gestione caffetteria e punto ristoro, bookshop e libreria».
Con lo stesso provvedimento la Giunta Perrone aveva anche stabilito di scaricare sul futuro concessionario «l’obbligo di procedere al recupero e alla ristrutturazione per la fruibilità» ed è stato quindi necessario, come ha suggerito l’ufficio Avvocatura, Gare e Contratti, «inserire nel bando di gara un progetto di fattibilità tecnica ed economica».
Nei giorni scorsi la stessa amministrazione ha affidato la redazione del progetto all’architetto Andrea Mantovano, mettendo da parte a tale scopo diecimila euro.
Siamo quindi alle battute finali del confronto su che destino riservare a questa importante testimonianza storica e architettonica della città, scelta dal regista turco Ferzan Ozpetek come set per il suo “Allacciate le cinture”.
Negli anni si è a lungo parlato di un concorso di idee da aprire a tutti per decidere cosa fare dell’ex Agip, anche per spazzare via le voci che volevano quel distributore già assegnato proprio al regista, deciso a farne una sorta di Caffè letterario.
La destinazione d’uso dell’immobile è stata cambiata, il bando è pronto e il progetto di fattibilità verrà redatto dall’architetto Mantovano.
Poi si vedrà, chi riuscirà ad aggiudicarsi la gestione della struttura che il Comune ha per un soffio salvato dal destino al quale era condannata, cioè la demolizione. E lo ha fatto acquistandola da Eni per una cifra pari a circa 45mila euro.
Prima ancora della fama raggiunta grazie alla pellicola di Ozpetek, quel distributore in disuso è, infatti, uno dei pochissimi esemplari realizzati dall’architetto Mario Bacciocchi, su commissione del numero uno di Eni Enrico Mattei negli anni Cinquanta. Un’architettura unica, che Palazzo Carafa intende salvare garantendone il restauro, anche per valorizzare quell’angolo di Lecce, a due passi da Porta Napoli e dall’Università, oggi seminascosto dal far west dei parcheggi e dal traffico.

Lungo lo Stivale, di distributori come quello, ne sono rimasti 12, uno dei quali è stato acquistato da Lapo Elkann che ne ha fatto un ristorante extralusso.
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Quotidiano Di Puglia