Casarano, ricorda Mesciu Uccio Filograna. Un busto a 10 anni dalla scomparsa

Casarano, ricorda Mesciu Uccio Filograna. Un busto a 10 anni dalla scomparsa
Il 6 agosto 2011, e 10 anni fa, moriva Antonio Filograna, imprenditore della calzatura, Cavaliere del Lavoro. Il classico self-made-man che riuscì a costruire un vero...

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Il 6 agosto 2011, e 10 anni fa, moriva Antonio Filograna, imprenditore della calzatura, Cavaliere del Lavoro. Il classico self-made-man che riuscì a costruire un vero impero economico. Nell'area in cui sorge la struttura produttiva che ha creato, nella zona industriale di Casarano, oggi alle 18.30 la cerimonia di commemorazione durante la quale sarà scoperto un busto a lui dedicato voluto da Antonio Filograna-Sergio, suo nipote e figlio adottivo, che ha ereditato la gestione dell'industria.

L'imprenditore conosciuto nel Salento


«Sono stato e sarò sempre un buon calzolaio», amava dire di sé Mesciu Ucciu (come veniva chiamato da tutti). Perché le sue umili origini non erano un elemento da nascondere. Anzi, le ostentava come una qualità. Antonio Filograna era nato nel 1923 in una famiglia povera. Suo padre faceva il cavamonti, un mestiere duro e poco retribuito. A 17 anni partì per Milano per specializzarsi come operaio calzaturiero.


Nel 1948, tornato a Casarano, fondò la sua prima azienda: un piccolo laboratorio a conduzione familiare in via Roma. Cominciò a produrre tre paia di scarpe al giorno che egli stesso vendeva nei mercati. La svolta arrivò negli anni Sessanta: un artigiano di Ravenna inventò un nuovo tipo di scarpa, il mocassino tubolare prefabbricato. Filograna capì che quel modello poteva avere successo sul mercato e si lanciò nell'impresa.
Comprò nuovi macchinari, assunse dipendenti e affinò la tecnica. Il mercato rispose molto bene e, in breve tempo, il calzaturificio Filanto divenne una delle aziende di riferimento dell'imprenditoria nel Salento. La produzione della scarpe Filanto aumentò anno dopo anno, registrando la sua massima produzione di 50.000 paia di scarpe al giorno verso la fine degli anni Ottanta'80. Fu il periodo della massima espansione del gruppo: 3.100 dipendenti, 12 milioni di paia di scarpe all'anno (il 75% delle quali destinate all'estero), un fatturato di 300 miliardi di lire.
Il 13 novembre 1980 fu vittima di un clamoroso sequestro ad opera di una banda che, per ottenere un riscatto miliardario e per forzare i tempi del pagamento, arrivò a mozzargli un mignolo. L'imprenditore fu liberato dopo 8 mesi. La crisi delle industrie manifatturiere come Filanto cominciò alla fine degli anni '80. Gli ultimi anni della sua vita Filograna li ha passati guardando impotente il declino dell'impero che lui stesso aveva costruito.


E.Sch.
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Quotidiano Di Puglia