Carlo V e museo Castromediano: la città d'arte riapre le porte

Carlo V e museo Castromediano: la città d'arte riapre le porte
Musei, castello Carlo V e luoghi di cultura, Lecce ci prova e chiama i visitatori. Si riparte sperando che la zona gialla regga alla forza d'urto di questa fase cruciale della...

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Musei, castello Carlo V e luoghi di cultura, Lecce ci prova e chiama i visitatori. Si riparte sperando che la zona gialla regga alla forza d'urto di questa fase cruciale della pandemia. Musei e siti archeologici sono chiusi da mesi e, in base all'ultimo Dpcm, possono riaprire solo nei giorni feriali nelle regioni in zona gialla. E, dunque, anche nel SalentoDa venerdì prossimo ad accogliere visitatori e appassionati d'arte saranno il Museo provinciale Castromediano e, soprattutto, la parte del Castello Carlo V in capo alla Soprintendenza che comprende, fra l'altro, i camminamenti di ronda, le gallerie sotterranee e le prigioni. Una svolta dopo un lungo periodo di chiusure.


Per il Must, invece, parte il conto alla rovescia per la riapertura dopo alcuni lavori di manutenzione e restyling, ma, come ha confermato ieri mattina l'assessore alla Cultura, Fabiana Cicirillo, si dovrà aspettare la fine del mese o l'inizio di aprile per vedere il portone di via degli Ammirati di nuovo spalancato. C'è un'importante novità alle porte: la sezione archeologica finalmente allestita. A Lecce altre realtà come il Parco archeologico di Rudiae e la parte del Carlo V di competenza del Comune (le sale del primo piano) hanno già ripreso le attività.
È possibile visitare Rudiae con le due strade basolate ortogonali, il luogo di culto, l'ipogeo ellenistico e l'anfiteatro traianeo riportato alla luce solo pochi anni fa, tutti i venerdì con turno unico alle 15 e prenotazione obbligatoria (numeri 349-1186667 e 349-5907685, ingresso 5 e 4 euro). Qui già da due settimane sono state effettuate le prime visite guidate con piccoli gruppi di persone, composte, soprattutto, da leccesi e salentini desiderosi di scoprire un tesoro archeologico ancora sconosciuto ai più, visto che è stata recuperato in tempi molto recenti. D'altra parte, con gli spostamenti fra regioni vietati fino a dopo Pasqua, bisognerà accontentarsi in questa prima fase di attirare i residenti e, al massimo, i turisti di prossimità, quelli che, per esempio, potrebbero muoversi da Bari o da altre zone della Puglia per fare una gita a Lecce.
Ma torniamo alle novità della prossima settimana. Il più antico museo archeologico pugliese riapre inaugurando venerdì prossimo, alle 17, una prestigiosa mostra dedicata a Paolo Gioli: Antologica/Analogica - L'opera filmica e fotografica (1969-2019) (ingresso libero su prenotazione e contingentato). Si tratta della prima di tre esposizioni (le altre due sono in programma a Bisceglie e Pechino, in Cina) suddivisa nelle quattro sezioni Natura Corpo Volto Medium, dove saranno esposte oltre 100 opere di Gioli, pittore, fotografo e cineasta, quasi tutte polaroid, in alcuni casi trasferite su carta o seta serigrafica e alcuni film dell'artista. La mostra, che sarà visitabile tutti i giorni, dal martedì al venerdì (almeno finché vige la chiusura nei fine settimana), dalle 9 alle 20, resterà allestita fino al 9 maggio.
Ma la grande attesa è, soprattutto, per il Carlo V: sempre da venerdì, infatti, ripartono i tour del progetto Attraverso il castello dove l'accesso dei partecipanti sarà contingentato. Le visite sono previste dal lunedì al giovedì su prenotazione per un minimo di 4 persone nelle fasce orarie 10-13/15-19, mentre il venerdì dalle 17 alle 19 per un massimo di 15 persone (info 335-7009614, attraversoilcastello@gmail.com).

Quello proposto è un itinerario alla scoperta delle prigioni, anguste come dimensioni ma significative per via dei graffiti incisi da chi ne era stato ospite, evidenziati da un videomapping. Si passa, poi, a passeggiare lungo i camminamenti di ronda per immedesimarsi nei passi che le sentinelle, nel Cinquecento, percorrevano sul tetto a guardia del castello e dei suoi abitanti, avvisando in caso di pericoli in arrivo. Si scende, quindi, nei sotterranei, lunghe gallerie, usate nell'ultima guerra mondiale anche come deposito militare e, proprio di questo utilizzo, restano tracce. Completano il tour la cappella di Santa Barbara, il Museo della Cartapesta e la sala multimediale con il film sulla storia del luogo.
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Quotidiano Di Puglia