Cani pitbull e perfino pesci rossi per ritardare lo sfratto dalle palazzine

Sgomberi case popolari occupate Lecce
Saranno pure degli escamotage, ma servono a ritardare gli sgomberi. E gli occupanti abusivi sanno anche come fare. Lasciare all'interno degli appartamenti degli animali. ...

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Saranno pure degli escamotage, ma servono a ritardare gli sgomberi. E gli occupanti abusivi sanno anche come fare. Lasciare all'interno degli appartamenti degli animali.

Cani, gatti e perfino pesci rossi. La presenza di animali all'interno di abitazioni ritarda lo sgombero, perché prima di effettuare un intervento per liberare un appartamento è necessario trovare un luogo idoneo per la sistemazione degli animali.

Ex 167, il primo sfratto. Donno: «La malavita dietro le occupazioni».

La conferma dello stratagemma messo in atto arriva da Arca Sud oltre che dal deputato del Movimento 5 Stelle Leonardo Donno: «Basta a chi, conoscendo gli escamotage per procastinare lo sfratto, lascia vivere all'interno di un alloggio ormai vuoto il proprio animale domestico, dal cane ai pesci rossi - dichiara Donno - . Basta ai certificati medici che impediscono gli sgomberi, rinviati poi a data da destinarsi all'infinito».
Di solito nelle abitazioni vengono trovati cani, per lo più dei pitbull, una delle razze preferite soprattutto da determinati targte sociali. Cosa accade dunque? Se non si riesce a trovare un luogo idoneo in cui portare l'animale non si può procedere con lo sgombero. Ed è accaduto anche a Lecce con Arca Sud costretta a far gravare sulle casse dell'ente il costo di una pensione cinofila per un pitbull che impediva lo sgombero. Nel caso in cui si trovino degli animali all'interno dell'abitazione la trafila dunque si allunga: ad intervenire dovrebbe essere il servizio veterinario di Asl, ma può accadere che invece ad intervenire debbano essere i vigili urbani. Accade infatti che se il cane non è microchippato deve essere preso in consegna dalla municipale al pari di un cane randagio. Se invece è dotato di microchip deve seguire il proprietario e dunque trovare delle strutture idonee a mantenere l'animale. In questo turbinio di interventi il gioco è fatto: lo sgombero viene ritardato con un semplice escamotage. Un pitbull - durante uno sgombero - nella zona 167 di Lecce fu trovato all'interno di un'abitazione occupata abusivamente da due fratelli di spessore, sono stati definiti, poi arrestati nell'ambito di un'inchiesta.
Ancora più paradossale invece la presenza di pesci rossi ritrovati all'interno di un'abitazione in via Verona , in cui abitavano la moglie e il figlio maggiorenne di un noto esponente della criminalità organizzata oggi detenuto nel carcere di San Gimignano con il regime stabilito dal 416 bis.
Sembra un'assurdità. Ma purtroppo è vero: se esiste un animale nell'appartamento - fossero anche dei pesci rossi - non si può certo lasciare morire. E questi escamotage sono ben noti a chi decide di occupare abusivamente degli alloggi popolari togliendoli dalla disponibilità degli aventi diritto che aspettano anni prima di ottenere una casa.
E poi ci sono i certificati medici che vengono utilizzati, sempre come escamotage, per evitare che lo sgombero perché gli occupanti dell'alloggio sono malati e le forze dell'ordine sono costrette a rinviare lo sgombero a data da destinarsi.

Giochetti messi in atto per allungare i tempi o evitare l'intervento delle forze di polizia che non fanno altro che andare a svantaggio di chi, in graduatoria, attende un alloggio popolare. Magari da anni.
F.Soz.
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Quotidiano Di Puglia