Salento, bidello palpeggia una studentessa in una scuola superiore: condannato

Salento, bidello palpeggia una studentessa in una scuola superiore: condannato
Avrebbe palpeggiato una studentessa all'interno della scuola. E, per questo, è stato condannato in primo grado a tre anni e quattro mesi di reclusione per violenza...

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Avrebbe palpeggiato una studentessa all'interno della scuola. E, per questo, è stato condannato in primo grado a tre anni e quattro mesi di reclusione per violenza sessuale. Protagonista della vicenda è un bidello che, all'epoca dei fatti, era in servizio in un istituto di istruzione superiore di Galatone. La difesa dell'uomo, però, ha sempre sostenuto che si fosse trattato di un gesto involontario ed è già pronta a presentare ricorso in appello.


I fatti, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbero avvenuti nell'anno scolastico 2016-2017. E si sarebbero conclusi in un solo episodio, che è venuto alla luce a distanza di tempo. Mentre la studentessa stava per entrare in un laboratorio insieme agli altri compagni di classe - è la ricostruzione dell'accaduto - vicino alla porta di ingresso sarebbe stata avvicinata dal bidello e palpeggiata. Nell'immediatezza dei fatti, la ragazza non avrebbe raccontato nulla a nessuno, nemmeno alle compagne di classe. Neanche i suoi genitori sarebbero venuti subito a conoscenza della vicenda. Solo a distanza di tempo, la studentessa avrebbe trovato il coraggio di raccontare quanto le era successo all'interno della scuola. Così è stato aperto un fascicolo di indagine e il nome del collaboratore scolastico è stato inserito nel registro degli indagati con l'accusa di violenza sessuale.

Il processo

Nelle scorse ore, il processo di primo grado è giunto alle battute finali. I giudici della prima sezione penale del Tribunale di Lecce (presidente Annalisa De Benedictis) hanno condannato il bidello a una pena di tre anni e quattro mesi di reclusione. Nella sentenza non è stata riconosciuta l'attenuante della lieve entità dei fatti. Attenuante che era stata la stessa pm d'udienza, il sostituto procuratore Simona Rizzo, a chiedere di applicare. Tra l'altro, il collaboratore scolastico non potrà avere contatti con persone minorenni e, inoltre, a suo carico sono state comminate diverse pene accessorie.


L'uomo è stato difeso dall'avvocato Giuseppe Bonsegna. Il legale ha sempre sostenuto la totale innocenza del suo assistito, sottolineando come il suo gesto fosse stato del tutto istintivo e senza alcun fine che potesse essere frainteso. Proprio per questo motivo, non appena saranno depositate le motivazioni della sentenza, l'avvocato presenterà ricorso in Appello. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia