Aumento Tari, imprese pronte a trascinare il Comune in tribunale

Code per pagare le tasse
«Tari iniqua e fuori controllo». Non usa giri di parole, Massimo Giurgola, direttore di PmItalia Lecce, associazione che riunisce le piccole e medie imprese. E...

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«Tari iniqua e fuori controllo». Non usa giri di parole, Massimo Giurgola, direttore di PmItalia Lecce, associazione che riunisce le piccole e medie imprese. E definisce la tassa sui rifiuti nel Comune capoluogo «un vero e proprio salasso». Chiedendo che sia rivisto, al ribasso, e annunciando l’intenzione di fare causa al Comune.

«Modesti esercizi commerciali, piccole attività artigianali, ristoranti, piccoli supermercati, studi commerciali, piccole attività manifatturiere - denuncia Giurgola - ricevono avvisi di pagamento da parte del Comune anche per migliaia di euro, nonostante abbiano stipulato contratti per la raccolta e smaltimento di rifiuti con imprese specializzate per rifiuti come l’olio esausto, la carta, l’alluminio, il vetro o la plastica».
 

Giurgola e PmItalia puntano il dito contro l’«eccessiva imposizione fiscale, ritenuta da tutti gli osservatori economici come uno dei principali freni allo sviluppo della piccola e media impresa». E, in particolare, insistono nel chiedere chiarezza: «Le piccole e medie imprese vogliono vederci chiaro, vogliono tutelare i loro diritti, vogliono difendersi da queste continue vessazioni perpetrate ai loro danni, vogliono pagare il giusto. Costituiremo - annuncia Giurgola - un gruppo di lavoro di professionisti del settore in difesa delle aziende che intendono opporsi a questo nuovo balzello. L’associazione supporterà gli imprenditori nel determinare il vero importo da pagare della tassa sui rifiuti, ed appronterà anche eventuali ricorsi contro il Comune».
Fra le categorie più tartassate dalla Tari, come sostiene PmItalia, anche gli studi professionali e commerciali. Ed è proprio un commercialista leccese, Sandro Dimitri, a fare due conti in tasca al Comune e dire di quanto, in realtà, sia aumentata la tassa sui rifiuti in questi anni. «Nel 2013 - spiega - il nostro studio ha pagato 389 euro. Nel 2016 528 euro. Per un aumento del 35%. Ciò che sfugge è come mai, al crescere della differenziata, la tassa continui ad aumentare». Non solo. «L’assessore ai Tributi, Attilio Monosi - continua Dimitri - ha detto che l’aumento di quest’anno per la Tari è stato dell’8%. Ma se nel 2015 in bilancio erano destinati al servizio 20.850.000 euro e nel 2016 tale somma è lievitata a 23.950.000 euro, con un aumento di 3.100.00 euro, il servizio complessivamente costa il 14,87% in più». I conti non tornano. E adesso saranno le piccole e medie imprese a rifarli: PmItalia Lecce, a giorni, ricalcolerà gli importi e presenterà uno studio sulla Tari in conferenza stampa. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia