Perseguitava moglie e figli: 42enne arrestato. La donna e i ragazzi erano in una struttura protetta per sfuggire alle violenze

Perseguitava moglie e figli: 42enne arrestato. La donna e i ragazzi erano in una struttura protetta per sfuggire alle violenze
Si era allontanata da casa per sfuggire a violenze e angherie e aveva portato con sé i figli in una struttura protetta. Ma l'ex ha continuato a perseguitarla...

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Si era allontanata da casa per sfuggire a violenze e angherie e aveva portato con sé i figli in una struttura protetta. Ma l'ex ha continuato a perseguitarla minacciando di morte anche i ragazzi, tra cui un minorenne. Una vicenda che ricalca le peggiori cronache nazionali quella vissuta a Lecce da una donna di etnia rom e dai suoi tre figli, vittime di un marito e di un padre violento, dalle cui vessazioni e maltrattamenti hanno voluto sottrarsi mesi addietro per incominciare una nuova vita, trovando rifugio in una struttura di accoglienza.

L'escalation delle violenze


La donna, 38 anni, ed i figli, tra i quali un minore, liberatisi dalle angherie subite quotidianamente dall’uomo, anch’egli della stessa nazionalità, con il quale condividevano una struttura abitativa collocata presso il locale “Campo sosta” hanno dovuto subire le ritorsioni del quarantaduenne, il quale, scoperto il luogo dove avevano trovato “rifugio” ha iniziato mesi addietro ad appostare e pedinare il proprio nucleo familiare, reo di averlo abbandonato, arrivando anche ad introdursi furtivamente all’interno dell’edificio nel quale dimorano per sorprenderli e minacciarli di morte. In tali occasioni, l’uomo, ha infatti utilizzato violenza fisica e psicologica nei loro confronti. Una violenza che si era manifestata ampiamente nel corso della convivenza nei confronti della donna, fatta di soprusi e percosse. I figli, pur non subendo maltrattamenti fisici, hanno subito e sopportato il clima familiare ormai divenuto intollerabile, assistendo impietriti e terrorizzati alle violenze subite dalla loro madre.  

 

Dalla denuncia alla misura interdittiva


La signora ha sporto denuncia in Questura quattro mesi orsono, avendo preventivamente richiesto un intervento al “113” dopo che l'ex si era presentato alla porta della struttura di accoglienza minacciandoli. 
Dopo l'intervento della Polizia per l'uomo è stato disposto il divieto di avvicinamento anche telefonico e telematico, al suo nucleo familiare. Nonostante tale divieto l’uomo ha continuato a pedinarli, inviare innumerevoli messaggi e a vessare le vittime, al fine di farle rientrare presso “l’abitazione familiare”. A seguito degli interventi effettuati su richiesta della donna da parte dei poliziotti della “Sezione Volanti” è stata emessa la misura cautelare coercitiva degli arresti domiciliari.

 

L'arresto per strada a Lecce


L’indagato, che per qualche giorno ha fatto perdere le proprie tracce, nella tarda serata di ieri è stato bloccato dalla Polizia. Il pronto intervento assicurato dai poliziotti ha pertanto consentito il suo arresto in flagranza di reato per atti persecutori e violazione del divieto di avvicinamento e la notifica della misura degli arresti domiciliari. La gravità della condotta e la sua pericolosità hanno indotto l’Autorità Giudiziaria procedente a stabilire la sua collocazione in carcere.


Nella settimana della “giornata internazionale contro la violenza di genere” la Polizia di Stato ha pertanto eseguito due misure cautelari (riferimento comunicato stampa del 28 novembre) a tutela delle vittime di violenza domestica e di altri reati previsti dal “ Codice Rosso”, intervenendo tempestivamente anche grazie ad uno stretto contatto con le vittime, con le quali ha creato un rapporto fiduciario, assicurando il monitoraggio costante della vicenda che le ha coinvolte.   
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Quotidiano Di Puglia