Villa confiscata al boss: «Se qualcuno ci mette piede lo ammazzo»

La villa confiscata a Giovanni Mazzotta
Minacce al comandante della polizia locale di Monteroni: è stato arrestato nella mattina odierna Giovanni Mazzotta, 55 anni, del posto, meglio conosciuto come Gianni Conad....

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Minacce al comandante della polizia locale di Monteroni: è stato arrestato nella mattina odierna Giovanni Mazzotta, 55 anni, del posto, meglio conosciuto come Gianni Conad. L'inchiesta del pubblico ministero della Procura antimafia, Giovanna Cannarile, e della sezione della Dia di Lecce diretta da vicequestore Carla Durante, gli contesta le minacce aggravate dalla mafiosità per le parole rivolte nella mattina del 23 giugno al capitano Patrick Sorge.


Mazzotta sostenne in pratica - come riporta l'ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari, Cinzia Vergine - di considerare ancora sua la villa confiscata definitivamente nel 2015, che continò ad occupare abusivamente e dalla squale venne poi sfrattato con l'intervenmto delle forze dell'ordine.

Avrebbe preteso dal capitano Sorge di essere messo al corrente sulla destinazione della villa e che facesse in modo che nessuno ci mettesse piede. Immobile per il quale il Comune di Monteroni ha emanato un bando per l'assegnazione a titolo gratuito. Bando andato deserto.

Condannato in via definitiva per associazione a delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di droga, subalterna al clan mafioso dei Tornese di Monteroni, Giovanni Mazzotta citò Mario Tornese: «A me rimane solo una persona a cui sono legato e si chiama Mario Tornese. Non te lo devo spiegare io chi è Mario Tornese».


In quel colloquio registrato e finito agli atti dell'inchiesta, Gianni Conad dichiarò di essere disposto ad ammazzare chi avesse preso possesso di quella villa che considerava ancora sua: «Mi hanno tolto un bene che non mi dovevano togliere...la devo dire questa cosa...purtroppo chiunque...ahimè...per me sarà l’ultima ma anche per lui. Nion ci potrà mai essere nessuno lì dentro comandante, mai. Per lui peccato, per me peccato. Ho marcato 15 anni ed 8 mesi, i requisiti non mi mancano. Per nessun tipo di gesto, cioé io l’ergastolo mi prendo. Sono venuto da uomo per dirti che c’è una sola possibilità affinché non si realizzi la mostruosità, perché io non prendo ordini da nessuno». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia