“Andare Oltre”, il soggetto civico che fa capo al sindaco di Nardò Pippi Mellone e a cui è vicino anche il vicesindaco di Lecce Alessandro Delli Noci,...
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La notizia ha scatenato la bufera nel secondo comune della provincia di Lecce, in cui sono apparsi da qualche giorno i manifesti del movimento di Mellone accanto a quelli della Lega, ma soprattutto la scelta di correre con Salvini rischia di incidere parecchio sugli equilibri tra il Salento e la Regione, archiviando per sempre la sintonia tra i giovani amministratori e Michele Emiliano. Il primo a subire l’imbarazzo della situazione è Alessandro Delli Noci, il vicesindaco di Lecce si trova in una posizione piuttosto scomoda: da una parte a Palazzo Carafa, dove è il braccio destro di un sindaco di centrosinistra. Dall’altra con Emiliano, se si pensa che il suo nome è stato fino all’ultimo in ballo per l’uninominale alla Camera nel collegio leccese. Insomma una patata bollente per Delli Noci che con il primo cittadino neretino Mellone ha condiviso l’importante pagina delle amministrative, facendo leva proprio sul superamento dei vecchi schieramenti politici in nome di obiettivi condivisi. Come se non bastasse c’è il documento che diversi amministratori di Andare Oltre avevano sottoscritto alcuni mesi fa: «Vogliamo che i movimenti e i partiti politici scelgano i propri candidati di collegio tra esponenti di movimenti civici e dell’associazionismo, che abbiano un forte radicamento territoriale; pretendiamo che non vengano utilizzati i collegi salentini per paracadutare esponenti politici provenienti da altri territori; lanciamo la costruzione di un programma delle idee per il territorio, che sia trasversale e che individui degli obiettivi oltre la destra ed oltre la sinistra e a favore della comunità salentina».
Per questo la scelta della Lega sembra essere un punto di non ritorno per il vicesindaco di Lecce, apprezzato anche da Emiliano, che per il momento non si è espresso.
Molto critico invece sulla scelta di “Andare Oltre” il consigliere regionale M5S, Cristian Casili che parla di «finti rivoluzionari con metodi da vecchia politica». Per Casili si tratta di una scelta che fa ritornare alla mente gli esponenti della prima repubblica: «Gente a cui si rimproverava - conclude Casili - proprio di avere svilito e mortificato la politica italiana privando di senso le categorie della destra e della sinistra. Fino a ieri Mellone strizzava l’occhio a Emiliano e alla sua giunta regionale di centrosinistra adesso si schiera con una forza politica di destra che ha sempre irriso e politicamente danneggiato il Sud. Adesso Mellone è al loro fianco. Una perdita di credibilità definitiva, una dimostrazione di concepire la politica non al servizio del territorio e del cittadino ma dello schieramento politico che, a seconda dell’occasione, è in grado di garantire voti». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia